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Messina, corso di formazione a spese degli autisti: Atm dovrà rimborsare i lavoratori

Il giudice del lavoro di Messina ha ingiunto ad Atm SpA di pagare in favore degli autisti che hanno intrapreso le vie legali la somma di 250 euro, a titolo di rimborso delle somme che i lavoratori hanno anticipato di tasca propria per il rinnovo della Carta di qualificazione del conducente (CQC).

L’azienda aveva attribuito ai dipendenti l’onere della spesa per il corso di formazione periodico. A nulla sono valsi i tentativi di mediazione dei sindacati per la tutela dei lavoratori ma anche per evitare i prevedibili contenziosi in tribunale.

“È l’ennesima dimostrazione – si legge in una nota firmata da Filt CGIL, Fit CISL, UIL Trasporti, FAISA CISAL, UGL, ORSA - di una gestione aziendale votata all’autoritarismo fine a se stesso che ingenera una perenne atmosfera di scontro con i lavoratori e certamente non serve per puntare all’incremento di produzione”.

E non si è fatta attendere la replica dei vertici dell'azienda: "Il provvedimento ottenuto dai lavoratori è un semplice decreto ingiuntivo che viene emesso inaudita altera parte, ossia viene presentato dal presunto creditore, e se la documentazione viene ritenuta formalmente idonea il Giudice emette il decreto. Ciò avviene senza alcun contraddittorio tra le parti. Una volta emesso il decreto, la controparte ha 40 giorni di tempo per opporsi. Pertanto, nel caso di specie è infantile e figlio di giuridica ignoranza asserire quanto affermato dalle sigle sindacali. Con superficialità, infatti, i sindacati parlano di sentenza quando invece si tratta di un decreto, al quale l’azienda si opporrà nei tempi e nei modi previsti dalla legge; e omettono di dire che la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) è a carico del lavoratore, che deve esserne in possesso congiuntamente alla patente di guida in corso di validità".

"Si aggiunga inoltre che è particolarmente significativo che, nonostante la richiesta di provvisoria esecuzione avanzata dall''avvocato del lavoratore, il Tribunale - pur in assenza di contestazione da parte della società, visto che la fase monitoria avviene senza l'interlocuzione del presunto debitore - non abbia aderito alla richiesta del legale del lavoratore. In riferimento alla decisione dell’Atm Spa di chiedere agli autisti il risarcimento dei danni provocati ai mezzi in caso di incidenti stradali, a cui i sindacati accennano nel comunicato congiunto, mi preme ricordare che l’Azienda Trasporti gestisce un importante patrimonio pubblico, di cui fanno parte mezzi che vengono acquistati dal Comune di Messina o con fondi propri, e ha il diritto di chiedere la copertura delle spese lì dove venga accertata negligenza da parte dei propri dipendenti. Anche in questo caso, l’Atm Spa applica quanto previsto dalla legge, e non compie certo atti di prevaricazione o “autoritarismo”. Purtroppo, il comunicato congiunto delle organizzazioni sindacali dimostra che ci troviamo di fronte ad una classe sindacale al limite dell'inadeguatezza, che non tollera che si applichino regole certe, norme di diritto e le disposizioni del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro preferendo portare avanti proposte figlie di vecchi retaggi del passato dal quale non riescono a liberarsi".

"Fatte tutte queste premesse, ribadisco ancora una volta che vi è la volontà da parte dell’Azienda di aprire un dibattito serio con le organizzazioni sindacali che intendano avviare un confronto onesto e leale, evitando attacchi pretestuosi, volti- come nel caso specifico – a garantire qualche professionista con cui ci sono accordi che vengono da molto lontano. In conclusione, vorrei sottolineare che le continue polemiche a mezzo stampa non fanno bene né all’immagine dell’azienda né ai lavoratori, i quali –in questo caso hanno ragione le organizzazioni sindacali – “non sono il nemico da abbattere ma una preziosa risorsa produttiva da preservare”.

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