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Screening di massa, ora si cambia: più tamponi rapidi nel Messinese

I dati diffusi dalla Regione sugli screening di massa effettuati nell’ultimo week-end dicono tutto sulle falle del tracciamento a Messina. In tutto il territorio regionale sono stati processati quasi 60 mila tamponi rapidi (59.263 per l’esattezza), con 905 positivi (l’1,5% circa).

Ma è il confronto tra province ad essere impietoso: addirittura oltre 15 mila tamponi a Palermo e 18.771 a Trapani, 1.786 a a Catania, quasi 9 mila a Ragusa, 6.869 a Siracusa, 4.663 a Caltanissetta, 1.759 a Enna, 1.198 ad Agrigento. E Messina? Solo 184. Col paradosso che, con 13 positivi, la percentuale di contagiati (circa 7%) è risultata molto più alta della media regionale: seguono, a parecchia distanza, Caltanissetta (2,3%) e Catania (1,4%), le altre sono nell’ordine dello zero virgola.

Numeri che hanno spinto la Regione a chiedere, con decisione, un’accelerazione e un’inversione di rotta all’Asp di Messina. Come? Il primo passo è stato fatto nei giorni scorsi, quando si è deciso di scindere le due principali attività di tracciamento dell’Asp: il monitoraggio dei positivi, dei contatti diretti e dei sospetti positivi; gli screening di massa. Due attività che venivano svolte entrambe dalle Usca (Unità sanitarie di continuità assistenziale), che però si sono ritrovate con un carico di lavoro “monstre” da fronteggiare.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Messina

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