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Ponte sullo Stretto fuori dal Recovery, la Sicilia: "Uno schiaffo al Mezzogiorno"

La regione Siciliana protesta per l’assenza del Ponte sullo Stretto di Messina tra le opere previste dal Recovery Plan. «Appare davvero preoccupante leggere di come, in nessuna delle bozze circolate, compaia il Ponte sullo Stretto», ha affermato l’assessore alle INfrastrutture, Marco Falcone. «Lo stesso - aggiunge - per tante altre priorità strategiche individuate nel documento inviato a Roma dalla Regione Siciliana. Ma innanzitutto l’estromissione del Ponte, maturata fra slogan e vere e proprie prese in giro come il tunnel o la funivia dello Stretto, rappresenta certamente il più grave fra gli schiaffi inferti dal Governo Conte ai sogni e alle necessità della Sicilia e dell’intero Mezzogiorno d’Italia».
Falcone ricorda che «fino a pochi giorni fa il presidente Nello Musumeci aveva tenuto una linea costruttiva, chiedendo al ministro Paola De Micheli di prevedere il Ponte nel Recovery Plan, o quantomeno, nel caso in cui veramente esistesse, un progetto di attraversamento stabile dello Stretto da realizzare in tempi rapidissimi. Purtroppo, nulla di tutto ciò». «Ci dispiace - aggiunge Falcone - che la Sicilia, ancora nel 2021, sia tagliata fuori dall’Alta velocità per un capriccio ideologico di Pd e Movimento 5 stelle. Ci auguriamo che, almeno in extremis, uno scatto di orgoglio (o d’amore) per l’Italia da parte di qualche componente della maggioranza - conclude l’assessore Falcone - possa fermare il compimento di questo delitto perfetto».

"Dopo mesi di propaganda sul ponte con il senatore Faraone e il viceministro Cancelleri che rilanciavano con teleferiche e tunnel sopra e sotto il mare adesso il progetto di ponte sullo Stretto è improvvisamente scomparso dal Recovery plan". Lo afferma il senatore Stefano Candiani, segretario regionale della Lega Sicilia Salvini Premier. "Ieri in Consiglio dei ministri - spiega Candiani - è stata discussa la bozza del cosiddetto 'Piano nazionale di ripresa e resilienzà un testo di 125 pagine dove non compare neanche per caso il ponte sullo Stretto. Una scelta che non condividiamo assolutamente ma che fa pensare anche sul reale peso politico di alcuni illustri esponenti della maggioranza giallorossa che da quest’estate si sono ripetutamente esposti sul tema del collegamento sullo Stretto. Penso al senatore Faraone che non ha esitato a indicare il ponte come una priorità del Recovery plan o al vice ministro Cancelleri che aveva già pronti cinque miliardi per un tunnel tra le due sponde dello Stretto". "Credo che uno dei pochi pregi del piano discusso in Cdm sia quello di aver mostrato quanto hanno le gambe corte le bugie degli alleati del Pd" conclude il segretario della Lega in Sicilia.

 

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