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Traffico di rifiuti speciali, un "patto criminale" tra Giardini e Ramacca: 16 arresti

Fulcro dell’inchiesta l’attività della società gestore ambientale con sede legale a Giardini -Naxos e stabilimento a Taormina, attorno alla quale è stato sviluppato un complesso meccanismo di collegamento tra imprese del settore dei rifiuti

Il traffico illecito di rifiuti è nel mirino di una operazione dei carabinieri del nucleo di tutela ambientale di Messina, che, insieme con quelli di Catania e Siracusa, eseguono da questa mattina ordinanze di misura cautelare per 16 persone(2 arresti in carcere, 9 ai domiciliari , 4 obblighi di firma, 1 interdizione dai pubblici uffici e sequestri di aziende) emesse dal Gip de tribunale della città dello Stretto, su richiesta della Procura della Repubblica - D.D.A - di Messina.

I carabinieri di Messina, su delega della Dda, sono all’Assessorato regionale al Territorio per acquisire documenti nell’ambito dell’inchiesta sulla società Eco-Beach. I magistrati, che ipotizzano un traffico di rifiuti e un giro di mazzette che avrebbe permesso alla società di operare irregolamentari, stanno ricostruendo gli iter procedimenti che hanno portato al rilascio delle autorizzazioni alla Eco-Beach.

L'elenco degli arrestati

PERSONE SOTTOPOSTE ALLA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE:
1. SAVIO Venerino, 73enne di GIARDINI NAXOS;
2. FARAONE Eugenio, 65enne di MESSINA;
PERSONE SOTTOPOSTE AGLI ARRESTI DOMICILIARI:
3. SAVIO Patrizia, 46enne di GIARDINI NAXOS;
4. MONASTRA Gaetano Raffaele Silvestro, 58enne di CATANIA;
5. MONACO Giuseppe, 61enne di ACIREALE;
6. GIUNTA Davide, 40enne di FRANCAVILLA DI SICILIA;
7. RUSSO Rosario, 61enne di FIUMEFREDDO DI SICILIA;
8. TALIO’ Matteo, 63enne di TAORMINA;
9. LONGO Giovanni, 64enne di AUGUSTA;
10. CODEVILLA Stefano, 60enne di CATANIA;
11. BARBINI Romolo, 49enne di FRANCAVILLA DI SICILIA;
PERSONE DESTINATARIE DELLA MISURA CAUTELARE DELL’OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA P.G.:
12. SAVIO Simone, 25enne di GIARDINI NAXOS;
13. CATANZARO Rosario, 54enne di TAORMINA;
14. GUGLIOTTA Basilio, 65enne di GIARDINI NAXOS;
15. INTILISANO Vincenzo, 43enne di GIARDINI NAXOS;
PERSONE DESTINATARIA DI MISURA CAUTELARE INTERDITTIVA:
16. S. C., 63 enne di SPADAFORA,
PERSONE DESTINATARIE DI INFORMAZIONE DI GARANZIA:
17. L.T.G. 62enne di GIARDINI NAXOS;
18. S.G., 47enne di GIARDINI NAXOS;
19. C.A., 63enne di MESSINA;
20. L.T.P., 68enne di GIARDINI NAXOS;
21. C.F. 45enne di GIARDINI NAXOS;

L'operazione

L’operazione, convenzionalmente denominata "Eco Beach", ha colpito un’organizzazione criminale operante nella Sicilia Orientale, dedita a vari reati contro la pubblica amministrazione e in materia ambientale, quali il traffico illecito e lo smaltimento illecito dei rifiuti speciali, anche pericolosi, commessi anche, spiegano i carabinieri, grazie alla connivenza di pubblici funzionari della Città Metropolitana di Messina per gli impianti riguardanti la zona di Taormina e Giardini Naxos.

Sono stati contestati a vario titolo i reati di associazione per delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione di rifiuti non autorizzata, realizzazione di discariche abusive, invasione di terreni, deviazione di acque, falsità ideologica, falsità materiale, abuso d’ufficio e corruzione.

I carabinieri per la Tutela ambientale e del Comando Provinciale di Messina insieme ai militari dell’Arma di Catania e Siracusa, stanno dando esecuzione anche a decreti di sequestro preventivo di due impianti di smaltimento e compostaggio di Giardini Naxos e Ramacca.

L’inchiesta: "Un patto criminale"

Coordinata dal procuratore di Messina Maurizio de Lucia, ha preso il via nel 2016 e ha portato alla scoperta di un’associazione criminale, con al centro un imprenditore messinese, che avrebbe commesso una serie di reati legati all’attività di smaltimento e traffico illecito di rifiuti, oltre a crimini funzionali a insabbiare il complesso ingranaggio che nascondeva l’attività illegale della società «Eco -Beach» come il falso in atto pubblico e la corruzione di funzionari pubblici addetti al controllo dell’attività dell’impresa.

Fulcro dell’inchiesta l’attività della società gestore ambientale con sede legale a Giardini -Naxos e stabilimento a Taormina, attorno alla quale è stato sviluppato un complesso meccanismo di collegamento tra imprese del settore dei rifiuti. Gli inquirenti parlano di un patto criminale tra imprenditori, soggetti legati al mondo politico e pubblici funzionari, con una precisa divisione di ruoli.

L’indagine è nata dall’ennesimo straripamento del torrente San Giovanni, a Giardini Naxos. I militari hanno accertato che sull'alveo del corso d’acqua era stata costruita una strada che portava allo stabilimento di stoccaggio della Eco-Beach.

Grazie a ulteriori verifiche si è scoperto che l’insediamento industriale era stato realizzato in zona agricola e che non era mai stata attivata la procedura regionale per ottenere la Valutazione di Impatto Ambientale per il mutamento di destinazione urbanistica del sito.

I proprietari della società non avevano neppure dichiarato che l'insediamento era collocato sull'argine del torrente, e che unica via di accesso all’impianto era l’alveo del torrente stesso. Di fatto la Eco-Beach avrebbe operato grazie a controlli mai fatti, autorizzazioni illegittime perché rilasciate da organismi incompetenti.

La conferenza stampa

 

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