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Pescatori di Mazara liberati in Libia, pellegrinaggio a piedi scalzi dei familiari

In mattinata il vescovo ha parlato ai parenti dei 18 marinai sequestrati

Pellegrinaggio a piedi scalzi, da casa di Rosetta Ingargiola, nel villaggio pescatori di Mazara del Vallo, sino al santuario della Madonna del Paradiso, co-patrona della città. Lo hanno fatto oggi pomeriggio nonna Rosetta, 74 anni, mamma di Pietro Marrone, capitano del “Medinea” e Marika Calandrino, 27 anni, moglie di Giacomo Giacalone, comandante del motopeschereccio «Anna Madre». «Avevamo promesso alla Madonna - spiegano le due signore - che quando i nostri uomini sarebbero stati liberati noi saremmo andate a piedi sino al santuario». Oggi il pellegrinaggio, sino al portone del luogo di culto, e poi il rientro nell’aula consiliare del Comune.

Le parole del vescovo

«Non lasciatevi condizionare dai loro racconti: hanno bisogno di parlare, non fate loro domande ma accogliete il loro dolore e trasfiguratelo col vostro affetto».  È l’invito che il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, ha rivolto ai parenti dei 18 marinai sequestrati e poi liberati in Libia, che arriveranno domani in Sicilia. L’occasione è stata la consegna ai parenti dei pescatori di un assegno di mille euro, per ognuna delle diciotto famiglie, da parte di due imprenditori del luogo, Antonio e Vincenzo Cancascì, titolari della Levantoil, azienda che commercia carburante. La cerimonia si è svolta nell’aula consiliare del municipio di Mazara del Vallo.

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