Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L’antidoto per i siciliani e i calabresi: la speranza

La fiala numero 1 al primario del “Civico” di Palermo: «È l’inizio della fine di un incubo». Le operazioni di inoculazione del siero al personale sanitario negli ospedali di Catanzaro, Cosenza e Reggio sono state accompagnate da applausi e dal ricordo delle vittime

Il “Vax day” è finalmente arrivato e i primi italiani sono stati vaccinati, tra parole di speranza e moniti a non abbassare la guardia perché la battaglia è ancora lunga e ci sono 72mila morti a ricordare che questo non può essere comunque un giorno di festa: un’infermiera, un operatore sociosanitario, una biologa e due infettivologhe dello “Spallanzani” di Roma hanno ricevuto per primi il farmaco della Pfizer-Biontech poi somministrato in tutta Italia (9.750 le dosi di questa fase inaugurale) agli altri medici e sanitari, al personale e agli ospiti delle Rsa selezionati per la giornata simbolo scelta dall’Ue.

Le parole di Omar Altobelli, uno dei primi a ricevere il farmaco, sono un concentrato di emozioni. «Il mio pensiero va a chi non è riuscito ad arrivare a questo giorno. Spero di essere un esempio per tutti e solo il primo di una lunga serie, perché ho visto tanta sofferenza e dolore».

La Speranza del ministro

Il ministro Roberto Speranza, che dall’inizio dell’emergenza è sempre stato il più rigorista del governo, continua a chiedere cautela: «Siamo sulla strada che serve per chiudere una stagione difficile ma il cammino non sarà breve, dobbiamo resistere ancora, servono tempo e prudenza». Il perché lo spiegano i tecnici: gli effetti del siero, dice il virologo Fabrizio Pregliasco, si inizieranno a vedere quando si raggiungerà il 20-30% della copertura vaccinale. E per avere la tanto agognata immunità di gregge, aggiunge il commissario Domenico Arcuri è necessario che l’80% della popolazione sia vaccinata. «Lavoriamo affinché questo accada in autunno e quel giorno saremo per sempre fuori da una lunga notte».

Calabria

Entusiasmo e grandi speranze anche negli hub regionali, dove sono state distribuite le 280 dosi arrivate da Roma (a Lamezia) con un aereo dell’Esercito. Le operazioni di inoculazione del siero al personale sanitario negli ospedali di Catanzaro, Cosenza e Reggio sono state accompagnate da applausi e dal ricordo delle vittime.

Sicilia

Sorrisi e fiducia in Sicilia A Palermo la prima fiala del vaccino è stata somministrata al dottor Massimo Geraci, primario del pronto soccorso dell’ospedale Civico: «È l’inizio della fine di un incubo, con la partecipazione degli operatori sanitari alla vaccinazione di massa». Testimone dell’operazione anche il presidente della Regione, Nello Musumeci.

Caricamento commenti

Commenta la notizia