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Vaccini: sacerdote di Scicli ammette: anch'io l'ho fatto con il "passaparola" ma in buona fede

Ha ammesso di essere una delle persone vaccinate a Scicli (Ragusa) il 5 gennaio scorso con il metodo del «passaparola», ma ha anche sottolineato di averlo fatto «in buona fede». Don Umberto Bonincontro, sacerdote ultraottantenne, in un’intervista a un’emittente locale ha spiegato di essere stato contattato dal personale amministrativo dell’Asp di Ragusa per contribuire a utilizzare al più presto le fiale scongelate di vaccino, che altrimenti sarebbero andate perse, perchè alcune persone in lista non si era presentate.

Il sacerdote ha aggiunto di avere contattato anche alcuni suoi conoscenti per informarli che c'erano alcune dosi di vaccino disponibili. Della vicenda si stanno occupando anche i Carabinieri dei Nas che hanno interrogato alcune persone vaccinate dal personale Asp senza un preciso criterio di priorità.

Revocato l'incarico al direttore Caruso sull'organizzazione vaccinale

Intanto, tra le mansioni che svolge il direttore del Distretto sanitario di Modica, Claudio Caruso, competente anche per Scicli, non ci sarà più la responsabilità dell’organizzazione vaccinale. La stessa è stata affidata ad Antonella Celestre. La decisione è stata assunta dopo le polemiche scaturite il 6 gennaio quando a Scicli erano state predisposte 150 dosi di vaccino già composto, per altrettanti operatori sanitari convocati. Quaranta di loro però non si erano presentati. Dal momento che il vaccino già composto deve essere somministrato in tempi brevi, altrimenti deve essere buttato, erano state coinvolte persone non inserite nelle priorità previste per questa fase creando malcontento e proteste. E'stata presentata denuncia per quanto accaduto. La direzione dell’Asp di Ragusa ha chiesto una relazione dettagliata.

Interrogazione dei deputati Pd e 5Stelle a Razza: "Chiarire su Scicli"

Un’interrogazione urgente a risposta scritta è stata presentata da Nello Dipasquale e da Stefania Campo, parlamentari regionali rispettivamente del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza perchè sia fatta chiarezza sul caso delle dosi di vaccino per il Covid-19 «avanzate» a Scicli e somministrate dall’ASL a pazienti scelti grazie al «passaparola» e a persone che non ne avevano diritto. «E' una vicenda grave che va chiarita subito - commentano i parlamentari iblei - perchè è ovvio che in una faccenda così delicata i destinatari del vaccino non possono essere selezionati perchè fortunati nel conoscere qualcuno, soprattutto se non ne hanno diritto. Abbiamo appreso della vicenda avvenuta a Scicli e temiamo che possano accadere fatti simili anche altrove». «Nel fatto di cui siamo venuti a conoscenza - concludono - si parla di 30 dosi di vaccino: un numero enorme e riteniamo che episodi del genere non possano verificarsi nuovamente. Razza ci spieghi cosa è accaduto e perchè».

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