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Trasporti: Sicilia in panne, un'insularità che costa 8 mld. Il piano Cgil per il rilancio

Un sistema dei trasporti che in Sicilia rende difficile la mobilità interna e non agevola il turismo, le imprese e i mercati. Ad accendere i riflettori sul tema la Cgil e la Filt regionali che hanno organizzato in web conference un dibattito, dal titolo «Mettiamo i trasporti sulla buona strada», con la partecipazione tra gli altri di Maurizio Landini, leader della Cgil e del ministro Paola De Micheli.

Per quanto riguarda le ferrovie centrali, per il sindacato, sono i temi dell’alta velocità, indispensabile per lo sviluppo produttivo e del raddoppio lungo l’itinerario Messina-Palermo Catania. "A lavori ultimati - dice il documento di Cgil e Filt - il viaggio tra Messina e Catania sarà coperto in 45 minuti, contro i 79 di oggi e quello tra Catania e Palermo in un’ora e 50 minuti, con un risparmio di un’ora rispetto ad oggi». Ma occorre anche mettere fine a paradossi come quello che vede la provincia di Ragusa, nonostante la presenza del mercato ortofrutticolo di Vittoria, il secondo il Europa per movimentazione merci e il primo in Italia, tagliata fuori da ogni collegamento ferroviario con Palermo. Tutto viaggia su gomma, con grande impatto anche sull'ambiente. Per quanto riguarda i trasporti urbani, il sindacato pensa a un sistema integrato di mobilità intelligente che includa tutti i mezzi , anche il car sharing per le auto, bike e monopattini. Con politiche tariffarie abbattute e l’ammodernamento della flotta autobus utilizzando mezzi a metano o elettrici. Oggi la Sicilia, è stato sottolineato, sconta un sistema ferroviario insufficiente, con solo il 12% dei 1.490 chilometri di rete a doppio binario e il 37% elettrificata. Tempi lunghi di percorrenza dunque, appena 441 corse di treni regionali contro le 2.396 della Lombardia, aree importanti non servite e il 90% delle merci che viaggia su gomma. Si aggiunge la mancanza di collegamenti intermodali: l’aeroporto di Palermo è l’unico a essere collegato con la stazione della città. E qui, è stato detto, i paradossi: mentre serve poco più di un’ora per raggiungere Birgi da Fiumicino, ne servono il triplo per andare alla Valle dei templi, ad Agrigento con i mezzi pubblici.

Relativamente ai porti la Cgil punta sul riconoscimento di Messina come porto Kore e sulla creazione di un porto hub che valorizzi la posizione e il ruolo della Sicilia quale piattaforma logistica al centro del Mediterraneo. «La programmazione infrastrutturale della Sicilia - sostengono Cgil e Filt - si deve basare su un imponente impianto strategico per la messa a sistema e il potenziamento dei principali assi viari e ferroviari e questo deve essere sostenuto da una capacità di spesa efficace, superando l’attuale dispersione di risorse e i tempi lungi attraverso la creazione di una cabina di regia regionale che verifichi l’andamento degli investimenti». La Cgil sollecita il finanziamento degli assi viari Ragusa-Catania e Gela-Agrigento-Trapani, la conclusione delle manutenzioni e della riqualificazione dell’A19, della Palermo-Agrigento, della Nord-Sud e il potenziamento del collegamento della Statale Agrigento-Caltanissetta. Quanto al tema dell’attraversamento dello Stretto "oggi l’alta velocità nell’attraversamento marittimo con mezzi veloci - ha sostenuto Spanò - rappresenta un vero e proprio sistema integrato che deve essere potenziato e connesso alla Sicilia con quello del servizio ferroviario regionale".

La creazione di due enti di gestione per i sei scali aeroportuali, uno per la Sicilia occidentale e uno per la Sicilia orientale, tra le proposte. Obiettivi: la riduzione della frammentazione delle linee e l’aumento del potere contrattuale con le compagnie aeree, a tutela degli interessi dei cittadini. Ma anche l’aumento degli investimenti sugli aeroporti a minor traffico come quelli di Trapani, Comiso, Lampedusa e Pantelleria e la specializzazione degli scali per sfere di interesse e peculiarità geografiche. Per quanto riguarda le ferrovie centrali, per il sindacato, sono i temi dell’alta velocità "indispensabile per lo sviluppo produttivo" e del raddoppio lungo l’itinerario Messina- Palermo Catania.

GLI INTERVENTI

De Micheli: "Investire in questo settore è strategico"

Lunedì si insedia la commissione del Ministero dei trasporti che dovrà portare alla bozza per una riforma del Trasporto pubblico locale. Lo ha detto il ministro Paola De Micheli partecipando all’incontro. "Investire in questo settore è evidentemente strategico - dice l'esponente dell’esecutivo Conte - nelle città con maggiore concentrazione per fare muovere le persone che oggi hanno paura di prendere i trasporti pubblici locali. Determina un miglioramento della qualità della vita delle persone e per questo abbiamo deciso di fare la riforma del Tpl. Lunedì si insedia la commissione presieduta da Bernardo Mattarella e avrà due mesi per una bozza che dovrà essere proposta al Parlamento".

«Le infrastrutture e la mobilità sono uno strumento potente di lotta alle disuguaglianze. Per questo non solo il 34 per cento per cento degli investimenti sono destinati al Sud ma, già nella complessiva programmazione finanziaria del ministero nei prossimi sei anni, il primo target di valutazione dell’attività infrastrutturale e sulla mobilità è il 50 per cento degli investimenti al Sud». Così la ministra ai Trasporti, Paola De Micheli. Un altro degli obiettivi è il «massimo degli investimenti sulla intermodalità tra tutti i sistemi di trasporto per le persone e per le merci - ha proseguito De Micheli - noi possiamo realizzare tutte le infrastrutture che vogliamo ma se non riusciamo a costruire dei sistemi accoglienti per fare in modo che le imprese si stabilizzino di questi nodi strategici, il rischio è che siano solo luoghi di transito. Accanto a queste attività di rafforzamenti di intermodalità stiamo immaginando una serie di misure che determino un’accoglienza migliore per le imprese».

Falcone: "Collegamento stabile Messina-Calabria"

"Dobbiamo completare il sistema stradale e autostradale, partendo da Messina e un collegamento stabile con la Calabria. Auspico che il governo nazionale possa rivedere le proprie posizioni. Noi abbiamo necessità di un collegamento stabile". Lo ha detto l’assessore alle Infrastrutture della Regione siciliana, Marco Falcone. "Il Governo lavora con le grandi aziende di Stato per il miglioramento delle infrastrutture. Ma lavoriamo anche per il miglioramento del servizio. Entro giugno siamo convinti che arriveranno i primi 16 treni bimodali tra i più moderni di Italia ed entro il settembre 2021 altri 9 treni Pop. Entro 12 mesi dovrebbero arrivare circa 48 treni che nell’economia di 90 treni circolanti ogni giorno vuole dire più del 60% della flotta", conclude Falcone

Spanò: "Insularità costa alla Sicilia 8 miliardi l’anno"

"A conti fatti - ha detto Franco Spanò, segretario della Filt regionale in apertura - oggi la condizione di insularità costa alla Sicilia 8 miliardi l’anno. A cui si aggiungono i problemi dei collegamenti interni". Per questo occorrono investimenti in infrastrutture, "ma anche la velocizzazione della spesa e che il tema della continuità territoriale sia prioritario nell’agenda del governo nazionale e di quello regionale".
Per la Cgil questo significa interventi che conducano all’abbattimento delle tariffe, alla velocizzazione delle tratte con un sistema viario e ferroviario potenziato ed efficiente, che producano una mobilità urbana efficiente e sostenibile sotto il profilo ambientale, all’efficace collegamento di aree oggi in difficoltà da questo punto di vista. Secondo il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, il quadro di riferimento "dovrebbe essere un piano regionale dei trasporti che risolva anche il problema di un terzo dei 390 comuni siciliani oggi non serviti da mezzi di trasporto pubblico".

Mele: "Per Anas più manutenzione programmata"

"Oggi Anas ha un approccio culturale diverso non più manutenzione straordinaria ma programmata, superando la logica di emergenza. In passato si interveniva sul danno ora stiamo cercando di programmare. Le cifre spese da Anas negli ultimi anni sono triplicate nell’ultimo triennio rispetto a quello che si spendeva prima per manutenzione programmata". Lo ha detto il numero uno di Anas Sicilia, Valerio Mele, intervenendo al dibattito organizzato dalla Filt Cgil e dal sindacato regionale "Mettiamo i trasporti sulla buona strada". "Sulla Palermo-Catania - ha spiegato Mele - abbiamo in corso 16 interventi, su un piano di 850 milioni di euro ne abbiamo attualmente consuntivati circa 230". "Non possiamo mettere in atto troppi cantieri contemporaneamente - ha aggiunto - perché già quelli che ci sono oggi ci rendiamo conto che rappresentano una penalizzazione. Il nostro obiettivo è cercare di mediare tra esigenza di accelerare investimenti a quella di garantire una funzionalità della autostrada". Mele ha anche parlato dell’ampliamento dell’organico tecnico di Anas Sicilia: "Nel 2019 abbiamo assunto 37 tecnici a tempo indeterminato e una quindicina a tempo determinato. Nel 2020 abbiamo aggiunto altre 16 unità a tempo indeterminato. Obiettivo è quello di incrementare la strutture per gestire tutti i cantieri in corso".

Pagone: "Priorità alla Messina-Catania"

"La Messina-Catania-Palermo fa parte con la Napoli Bari dello Sblocca Italia del 2015. E al momento vede un cantiere già aperto sulla Bicocca-Catenanuova e con i bandi di gara e iter autorizzativi conclusi su Giampilieri Fiumefreddo per un importo di 2,3 miliardi". Così Roberto Pagone, della direzione investimenti Rfi Sicilia intervenendo al dibattito organizzato dalla Filt Cgil e dal sindacato regionale "Mettiamo i trasporti sulla buona strada". "La prossima settimana scadono i termini per la presentazione delle offerte e auspichiamo che entro il primo semestre potremmo consegnare i lavori della tratta Messina-Catania", ha spiegato il dirigente.
"Per gli ulteriori lotti della Catania-Palermo - ha aggiunto - scontiamo un leggero ritardo dovuto a fattori esterni come il crollo del viadotto Himera che condizionò pesantemente il progetto che era stato predisposto e accumulammo qualche mese di ritardo. Il secondo è dovuto al Covid che ha provocato nel processo autorizzativo da parte del Consiglio superiore lavori pubblici un ritardo di otto mesi. Abbiamo avviato le conferenze dei servizi del lotti mancati da Catania a Enna e contiamo di chiudere entro febbraio e contestualmente avviare in attesa degli ultimi pareri le conferenze dei lotti da Enna fino a Fiumetorto. Bandi di gara intera Catania - Palermo entro il 2021 o al massimo inizi del prossimo anno". Un binario veloce tra Palermo e Catania sarà aperto nel 2025, secondo quanto riferito nel corso dell’incontro.

 

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