Martedì 30 Aprile 2024

L'Ocean Viking sbarca ad Augusta, tamponi per 373 migranti

L’autorità sanitaria sta eseguendo i tamponi ai 373 migranti che si trovano a bordo della nave Ocean Viking, di Sos Mediterranee, salvati in diverse operazioni nel canale di Sicilia arrivati stamane al porto di Augusta, nel Siracusano. I tamponi per il coronavirus vengono effettuati sulla nave. Le operazioni sono dirette dalla polizia di Stato con il coordinamento della Prefettura di Siracusa. I migranti saranno poi tutti trasferiti nella nave “quarantena” Adriatico che si trova sempre ormeggiata ad Augusta: in isolamento fiduciario per quindici giorni i negativi ed in quarantena i migranti che dovessero essere positivi al covid 19. I minori non accompagnati presenti sulla nave saranno poi smistati nei centri di accoglienza che saranno indicati dal ministero dell’Interno. La Ocean Viking ha soccorso - in meno di 48 ore - 4 gommoni con 374 persone in pericolo in 3 diverse operazioni di soccorso nella regione libica di ricerca e soccorso. Tra i sopravvissuti ci sono 165 minori. Quasi l'80% di loro non è accompagnato. Sono 21 i neonati e i bambini piccoli di meno di 4 anni. Delle 48 donne soccorse, quattro sono incinte e 32 viaggiavano da sole. Una di loro, Nadine, è stata evacuata d'urgenza dalla guardia costiera italiana: era nelle ultime fasi di una gravidanza ad alto rischio e aveva bisogno di cure mediche urgenti a terra. "Dopo giorni di maltempo, all'inizio della settimana scorsa le condizioni al largo della costa libica sono migliorate, il che ha portato a numerose partenze di persone che cercano di attraversare il Mediterraneo centrale su imbarcazioni inaffidabili e sovraffollate. Ci sono stati segnalati naufragi e respingimenti illegali da parte della guardia costiera libica", dice Luisa Albera, coordinatrice dei soccorsi a bordo della Ocean Viking. "Dai sopravvissuti abbiamo sentito i racconti raccapriccianti del trattamento disumano che hanno dovuto subire in Libia - aggiunge -. Sapendo di avere a bordo numerosi neonati e bambini piccoli, che hanno sofferto particolarmente il mal di mare, abbiamo temuto un altro lungo stallo, come già sperimentato in passato".

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