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A Palermo il sit-in per riaprire teatri e cinema, il mondo dello spettacolo in piazza

Sit-in a Palermo, in piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo, la principale istituzione culturale cittadina, nella giornata scelta per la mobilitazione nazionale del settore dello spettacolo, tra i più in difficoltà dopo un anno di lockdown. Presenti attori, attrici, artisti, cantanti, musicisti, danzatori. Slc Cgil Palermo, Fistel Cisl Palermo e Uilcom chiedono al governo di pensare a forme possibili di riapertura, nel rispetto delle norme di sicurezza, e ai ristori per alleviare la crisi degli addetti del settore. «Torniamo a fare spettacolo», è la richiesta che dà il titolo alla manifestazione, avanzata assieme alle altre rivendicazioni: ammortizzatori e sostegni fino alla fine dell’emergenza, la riapertura in sicurezza dei luoghi della cultura, la salvaguardia di produzione e occupazione, la riforma legislativa dello spettacolo, la stabilizzazione dell’occupazione nelle fondazioni lirico-sinfoniche e il rinnovo dei contatti nazionali e dei protocolli di professionisti e autonomi.
La data del 23 per la protesta in piazza del mondo dello spettacolo è simbolica: ricorre un anno dal blocco totale del comparto. Un anno dall’inizio pandemia, in cui la maggior parte dei lavoratori del settore è rimasto senza occupazione e con pochi ristori e i luoghi della cultura sono rimasti chiusi.

«Le nostre sono rivendicazioni dettate da un lungo anno di profonda sofferenza, che ha avuto conseguenze pesantissime sull'occupazione e sul reddito dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro famiglie. Un anno senza spettacoli dal vivo, di chiusura di teatri, e di cinema - dice il segretario generale Slc Cgil Palermo Marcello Cardella - ha ridotto i lavoratori di questo fondamentale settore del Paese allo stremo. E non si vede luce in fondo al tunnel. Chiediamo al governo di prevedere una riapertura progressiva, ovviamente nel rispetto del distanziamento e delle norme anti Covid. Chiediamo altresì anche alle istituzioni locali ristori certi ed adeguati per i lavoratori, e una nuova forma di ammortizzatori sociali per sostenere l’occupazione e la professionalità». A Palermo, come in tutte le altre piazze, i cinema e teatri restano chiusi, non si possono fare spettacoli e forse solo in estate il settore potrà tirare un respiro di sollievo. «La situazione pandemica non ha consentito di salvaguardare i livelli di produzione e occupazione. Bisogna capire come riaprire in sicurezza i teatri e i cinema, rispettando i protocolli che già sono stati firmati - aggiunge Consuelo Lupo, responsabile del sindacato artiste e artisti della Slc Cgil Palermo - alcuni teatri hanno lavorato in streaming e messo in prova spettacoli. Ma la maggioranza dei teatri è rimasta chiusa. La pandemia ha fatto evidenziare anche tutte le criticità contrattuali, la presenza di lavoro nero, la frammentazione esistente nella nostra categoria dove operano decine di figure con contratti diversi. E a soffrire è stato tutto l’indotto, tutte le maestranze tecniche e dei service che lavorano con i cinema e i teatri. Importante sarà riaprire il dialogo con le istituzioni e sedersi ai tavoli per cercare soluzioni alternative che possono arrivare con il Recovery Plan e con l’aumento del Fus, naturalmente con l’attivazione dei controlli e dell’osservatorio regionale e nazionale».

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