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Siracusa, sui resti umani nel pozzo colpi di pistola alla nuca

L’indagine sulla scomparsa dei due badanti. Le vittime stordite con un potente sonnifero

Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto in una foto tratta dal programma "Chi l'ha visto"

La consulenza tecnica sui resti umani ritrovati nella villa di contrada Tivoli, a quindici chilometri da Siracusa, avrebbe accertato che la morte è arrivata con colpi di pistola, mentre i corpi erano sdraiati o forse in ginocchio. Se quei cadaveri sono di Alessandro Sabatino, 40 anni, e Luigi Cerreto, 23, i due campani scomparsi il 12 maggio del 2014, lo dovrà accertare l’analisi del dna. I due uomini, arrivati in Sicilia dopo aver trovato impiego come badanti, potrebbero essere stati addormentati. Ma solo l’esame tossicologico potrà chiarire questo ulteriore particolare. In carcere, con l’accusa di omicidio ed occultamento di cadavere, è rinchiuso Gianpiero Riccioli, 50 anni, figlio dell’anziano che i due casertani assistevano.
La Procura generale di Catania nel settembre scorso ha avocato l’inchiesta della Procura di Siracusa che aveva indagato a lungo: l’ipotesi più accreditata è che Alessandro e Luigi non avrebbero mai lasciato la villetta di contrada Tivoli, che si trova in una zona isolata, non facilmente raggiungibile. Ma siano stati uccisi e i loro corpi gettati in un pozzo.
Nel corso degli anni, più volte gli investigatori si sono recati nella villa dell’anziano e nelle vicinanze con le ruspe: hanno scavato nei terreni e perlustrato alcuni pozzi artesiani senza però trovare nulla. L’inchiesta è stata avocata dalla Procura Generale di Catania dopo la seconda opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal legale dei familiari.
Dieci giorni fa la svolta delle indagini: gli agenti della squadra mobile, supportati dagli agenti della polizia scientifica di Roma, con la strumentazione georadar, dai cani molecolari, addestrati a fiutare anche le più piccole particelle di odori, grazie al supporto dei vigili del fuoco hanno scavato nel terreno accanto la villa, poi all’interno della villa: in diversi punti, fino a quando hanno scavato in quella sorta di pozzo. Ed hanno trovato quello che sembra un sacco, forse un lenzuolo, che avvolge una busta di plastica e degli indumenti all’interno del quale si trovavano i resti umani.
Secondo le ipotesi investigative ci sarebbero stati forti dissapori tra i due badanti e il loro datore di lavoro. I due casertani avrebbero discusso più volte con Riccioli, perché nella loro attività di badanti avrebbero notato vari maltrattamenti ai danni dell’anziano. Secondo la trasmissione “Chi l’ha visto”, che si è occupata a lungo della vicenda, Riccioli avrebbe potuto addormentare i due uomini perché lo avrebbe già fatto un’altra volta: in questo caso la vittima sarebbe stato il proprietario di un distributore di carburante al quale Riccioli avrebbe offerto un caffè. L’uomo venne ricoverato in ospedale e le analisi successive dimostrarono che era stato drogato.
«Avevo sperato che la loro morte trovasse la morte in un impeto. La consulenza tecnica disposta ci restituisce una storia di brutalità e di spietata esecuzione, commessa a freddo. Non vogliamo vendetta ma giustizia per le famiglie di Alessandro e Luigi», ha commentato l’avv. Daniele Scrofani, legale delle famiglie. La difesa del ristoratore siracusano, rappresentata dagli avvocati Antonio Meduri e Dario Lombardo, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame, sostenendo «la mancanza di gravi indizi di colpevolezza», e giovedì ci sarà l’udienza.

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