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Barcellona, agricoltore coraggioso stoppa il Centro intermodale merci

Il Consiglio di giustizia amministrativa boccia il progetto

Il progetto del Centro intermodale merci di Barcellona Pozzo di Gotto

Bocciato dal Cga il progetto del Centro intermodale merci di contrada Coccomelli di Barcellona Pozzo di Gotto, con annesso parco commerciale, che doveva sorgere su un'area estesa per oltre 265 mila metri quadrati, per iniziativa della società friulana Tecnozeta s.a.s. che ha coalizzato 15 proprietari terrieri disposti a cedere le aree per la maxi lottizzazione privata prevista dal Prg. Su parere del Consiglio di giustizia amministrativa, reso a Sezioni riunite, il presidente della Regione Nello Musumeci, ha infatti decretato l'accoglimento del ricorso straordinario che nel 2017 era stato presentato da un giovane agricoltore del luogo, Fabio Maio e da sua madre Giuseppa Calabrò per ottenere l'annullamento della deliberazione del consiglio comunale di Barcellona, la n. 17 dell'11 maggio 2017, con la quale era stato approvato il Piano particolareggiato denominato “Centro intermodale merci”. I giudici del Consiglio di giustizia amministrativa hanno infatti accolto i motivi del ricorso presentato per conto dei ricorrenti dall'avvocato Benedetto Calpona del foro di Barcellona. Si è trattato di una battaglia, impari, Davide contro Golia. Il giovane agricoltore Fabio Maio che 18 anni fa ha creato su parte di quell'area un vivaio di rare piante tropicali, si è opposto - sostenuto solo dai suoi familiari - con tutte le sue forze alla realizzazione della rete viaria prevista nel progetto del Centro intermodale merci. Rete che taglia e cancella per sempre la sua piccola azienda agricola estesa per appena 1.200 metri quadrati.

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