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Giudice a processo per tentata concussione, la Corte d'Appello di Messina annulla la condanna

Secondo l’accusa avrebbe cercato di costringere, senza riuscirci, alcuni funzionari dell’ente regionale a cancellare alcune procedure esecutive che erano state avviate a suo carico.

È tutto da rifare il processo al giudice etneo Maria Fascetto Sivillo, che in primo grado aveva registrato la condanna a 3 anni e 6 mesi per tentata concussione continuata. Ed è una decisione che ha del clamoroso quella adottata dalla Corte d’appello, che nei giorni scorsi ha addirittura annullato la sentenza di primo grado disponendo la trasmissione degli atti al presidente del tribunale peloritano «per l’instaurazione di un nuovo giudizio».

I motivi dell’annullamento? Per conoscerli si dovrà attendere il deposito delle motivazioni della sentenza, che saranno rese note nelle prossime settimane. Il giudice catanese Maria Fascetto Sivillo nel luglio scorso era stata condannata a 3 anni e mezzo di reclusione dalla prima sezione penale del tribunale, con le pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la risoluzione del contratto con il ministero della Giustizia. In appello invece l’accusa aveva chiesto la riqualificazione del reato da tentata concussione continuata ad abuso d’ufficio, con una pena ridotta ad un anno e mezzo. Ma la decisione dei giudici è stata invece quella di azzerare tutto.

È la vicenda legata al caso di Riscossione Sicilia Spa: secondo l’accusa avrebbe cercato di costringere, senza riuscirci, alcuni funzionari dell’ente regionale a cancellare alcune procedure esecutive che erano state avviate a suo carico.

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