Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L’incendio alla Raffineria di Milazzo: quel serbatoio era già instabile

Inquietanti retroscena rivelati al processo dall'ing. Stefano Rotti

Le fiamme che nel 2014 si sono propagate all'interno della Ram

Sarebbe stato un disastro annunciato, con segnali premonitori manifestatisi già a luglio del 2014, il devastante incidente del 27 settembre 2014 al serbatoio Tk 513 della Raffineria di Milazzo, che conteneva uno dei più pericolosi prodotti petroliferi, il “virgin naphta”, sostanza liquida altamente infiammabile al solo contatto con l'atmosfera. Da qui un incendio di vaste proporzioni tanto da provocare l'evacuazione della popolazione locale. Già a luglio del 2014, due mesi prima del disastro che ha innescato l'incendio, la copertura del serbatoio stava per collassare. Il particolare è emerso nel corso di una testimonianza resa al processo che si sta svolgendo al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto a vertici e quadri dirigenti della Raffineria di Milazzo, in tutto nove persone, che devono rispondere a vario titolo del reato di disastro colposo, per l'incendio sviluppatosi il 27 settembre 2014 al serbatoio Tk 513. Nell'ultima udienza, a rivelare il retroscena è stato l'ingegnere Stefano Rotti, Capo reparto del servizio antincendio degli impianti dell'industria petrolchimica, il quale ha dichiarato che già a luglio - sempre del 2014 - c'era già stato un episodio simile allo stesso serbatoio Ram TK513 ma che, a differenza dell'incendio avvenuto successivamente il 27 settembre 2014, il serbatoio era stato messo in sicurezza senza nessun danno.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia