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Brucia ancora la Sicilia, canadair in azione a Troina: incendi a Catania e Trapani

Questa mattina si registrano nuovi incendi a Grammichele, nel catanese, e a Castellammare del Golfo, nel trapanese

Un canadair e un elicottero sono entrati in azione all’alba per spegnere gli ultimi focolai nella zona di Troina, devastata ieri da un incendio che ha tenuto in allarme la popolazione anche di Agira e Ragalbuto. I mezzi aerei stanno operando nella zona di Feudo Nuovo dove ci sono ancora alcuni focolai.

Questa mattina si registrano nuovi incendi a Grammichele, nel catanese, e a Castellammare del Golfo, nel trapanese. Ieri sono stati 34 i roghi che hanno distrutto decine di ettari di bosco e macchia mediterranea in tutta la Sicilia. Le zone più colpite sono nel palermitano, in particolare quella del partinicese, dove l’autostrada è rimasta bloccata per diversi incendi lungo la carreggiata.

Nel trapanese i vigili del fuoco sono entrati in azione nella zona di Castellammare, tra Monte Sparagio e Castello di Baida. Ad Agrigento fiamme a Menfi, mentre a Siracusa, devastata in questi giorni da decine di roghi, anche ieri un incendio tra contrada Spalla e contrada Targia ha provocato l’evacuazione di un parco acquatico e di un albergo. Sempre nel Siracusano, tra Lentini e Carlentini, fiamme ad Avola e Cassibile, a Noto, tra Vizzini e Francofonte. Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha chiesto l’intervento dei militari dell’esercito nelle aree rurali.

La denuncia dei vigili del fuoco

Intanto arriva la denuncia dei sindacati: "Come vigili del fuoco quest’anno non siamo stati messi dalla Regione siciliana nella condizione di poter efficacemente concorrere nel fronteggiare gli incendi boschivi che stanno devastando il territorio siciliano a causa delle altissime temperature ma anche per le azioni criminali dei piromani". A lanciare l’allarme è Giuseppe Musarra, segretario per la Sicilia del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, che denuncia "risorse insufficienti" e rende noto di aver "dichiarato lo stato di agitazione dei vigili del fuoco siciliani".

"E' grave - spiega Musarra - che non sia stato avviato il potenziamento del dispositivo regionale per la lotta agli incendi boschivi con squadre di vigili del fuoco aggiuntive come previsto dalla convenzione tra la Regione Sicilia e le Direzione regionale dei vigili del fuoco, siamo molto preoccupati sia per le devastazioni del territorio che per i percoli verso i cittadini, ma anche per la sicurezza degli stessi vigili del fuoco".

L'allarme di Coldiretti

«Siamo di fronte a un progetto criminale che sta distruggendo tutta la Sicilia. Non è possibile assistere a questa devastazione continua che evidentemente nasconde interessi, come dimostrano gli oltre mille incendi da gennaio». A rischiare non sono solo gli agricoltori, ma gli incendi lambiscono i centri urbani, provocano panico e lo spopolamento delle aree interne. Complessivamente solo ieri in Sicilia, «considerando anche il più piccolo focolaio ci sono stati 135 incendi», aggiunge Coldiretti. Sono circa 400 gli imprenditori agricoli della Coldiretti che hanno aderito alla campagna avviata per porre un freno al fuoco con segnalazioni e azioni di spegnimento ma la situazione è ormai in piena emergenza e per questo occorre agire con piani di prevenzione efficaci. Oltre al costo degli interventi per emergenza, il fuoco causa la perdita di biodiversità per danni alla fauna e alla flora con boschi di querce, di faggio, di castagno. Nelle aree incendiate vengono impedite tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono a settembre decine di migliaia di appassionati a cui si somma la difficoltà per turismo e agriturismo per calo delle presenze nelle aree coinvolte.

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