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Scuole in Sicilia, Musumeci: "Lavoriamo per il ritorno in presenza". Vaccini? "Unità mobili per i riluttanti"

Il presidente della Regione si è espresso dopo il decreto firmato dall'assessore Lagalla, che stabilisce l'inizio dell'anno scolastico il 16 settembre

Nello Musumeci

A settembre "la speranza è quella di consentire ai ragazzi di poter finalmente tornare tra i banchi, ma i desideri non sempre diventano diritti in tempo di pandemia. Stiamo lavorando sulla migliore soluzione per mettere al sicuro studenti e docenti".

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a Palermo, affrontando il tema delle modalità del rientro a scuola a settembre. "Le condizioni igienico-sanitarie, quelle di mia competenza, sono migliorate - ha specificato il governatore - tutto il resto è di competenza nazionale".

Parole che arrivano dopo che, ieri, è stata ufficializzato l'inizio del prossimo anno scolastico in Sicilia: si comincerà giovedì 16 settembre per chiudersi il 10 giugno 2022. Le date sono state annunciate dopo la firma del decreto dall’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione, Roberto Lagalla, aggiungendo: "Nei prossimi giorni, insieme all’Ufficio scolastico regionale convocheremo una riunione per stabilire le modalità del rientro a scuola in presenza".

Il personale scolastico vaccinato in Sicilia è circa il 70%, non il 56

«Questa discrepanza, in ogni caso, non toglie nulla alla nostra ferma intenzione di continuare con perseveranza e di far crescere quei numeri». Lo afferma il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci, in un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha parlato della campagna vaccinale in particolare rivolta agli insegnanti. «C'è stata una diffidenza umanamente comprensibile rispetto al vaccino AstraZeneca inizialmente somministrato proprio alla categoria del personale scolastico. Ma crediamo si debba superarla e con il mio assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, abbiamo immaginato di presidiare ogni istituto scolastico con delle unità operative mobili - ha spiegato - che individueranno, con il coinvolgimento dei dirigenti, chi ancora non ha ritenuto di vaccinarsi. Una riluttanza, voglio dirlo, che considero ingiustificata e ingiustificabile, visto il contatto che l’attività scolastica impone».

"Il vaccino non è un obbligo in Italia"

«Ma io penso che chi ha contatti con gli alunni dovrebbe essere vaccinato per poter lavorare - ha aggiunto il governatore parlando dell’opportunità o meno di rendere obbligatorio il vaccino per gli insegnanti - naturalmente non è materia di mia competenza. Mi auguro che da Roma arrivi presto una posizione chiara». «Siamo convinti che riusciremo a completare la vaccinazione degli aventi diritto in tempo per far ripartire le lezioni in presenza dal 16 settembre, primo giorno di scuola qui in Sicilia - ha concluso - naturalmente nessuno è nelle condizioni di stabilire con certezza cosa succederà da qui ad allora: la variante Delta è un’incognita».

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