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Borsellino, 29 anni fa la strage: "Scorta per la Memoria"

Borsellino, il luogo della strage

Un’ombra lunga 29 anni che ancora non è stata dissolta. Il 19 luglio 1992 Palermo e il Paese, ancora feriti, 57 giorni dopo la strage di Capaci, furono sconvolti dall’eccidio di via D’Amelio. Paolo Borsellino, 51 anni, da 28 in magistratura, procuratore aggiunto nel capoluogo siciliano dopo aver diretto la procura di Marsala, quel 19 luglio 1992 pranzò a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia. Poi si recò con la sua scorta in via D’Amelio, dove vivevano la madre e la sorella. Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell’abitazione della madre con circa cento chili di tritolo a bordo, esplose al passaggio del giudice, uccidendo anche i cinque agenti. Erano le 16.58. L’esplosione, nel cuore di Palermo, venne avvertita in gran parte della città. Fu la più annunciata delle stragi, in un contesto di incapacità e complicità che va ben oltre il livello della mafia. L’autobomba uccise il magistrato; Emanuela Loi, 24 anni, la prima donna poliziotto in una squadra di agenti addetta alle scorte; Agostino Catalano, 42 anni; Vincenzo Li Muli, 22 anni; Walter Eddie Cosina, 31 anni, e Claudio Traina, 27 anni. Unico superstite Antonino Vullo.
Una serie di iniziative anche oggi ricordano quel terribile pezzo della storia d’Italia, su cui, nonostante processi e indagini, che proseguono, deve ancora essere scritta la verità piena, dentro un contesto, è stato detto, in cui il 'grande depistaggio' non è finito. E così fare memoria diventa «azione attiva». In via D’Amelio le 'Agende rosse' restano mobilitate, spinte da un instancabile Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, che con l’Agi ha parlato di «uno Stato che non merita fiducia perché a 29 anni di distanza ancora non si è indagato a sufficienza su molti punti rimasti oscuri, a partire dalla presenza dei servizi nella strage e su chi veramente ha ordito certe mistificazioni». Così, «le indagini sulle stragi non si sono mai fermate e non si fermano», ha assicurato il procuratore generale di Caltanissetta, Lia Sava.

Le iniziative

Dalle 9 alle 13, davanti all’Albero della Pace, «Mattinata dedicata al mondo della scuola», a cura del Centro studi Paolo e Rita Borsellino. Alle 10.30 presidio Scorta per la Memoria. Alle 14.45 «I Sopravvissuti: scorta è memoria», interventi dal palco di membri delle scorte sopravvissuti alle stragi degli anni '90 e non solo. Alle 16 interventi dei familiari delle vittime della strage di Via D’Amelio e dei familiari di vittime di mafia.
Alle ore 16.58 minuto di silenzio altri interventi dei familiari delle vittime della strage di Via D’Amelio e dei familiari di vittime di mafia. Alle 17.45 «Sistemi criminali e depistaggi», Incontro con i magistrati Sebastiano Ardita, Roberto Scarpinato, Giovanni Spinosa e l’avvocato Fabio Repici. Modera il giornalista Paolo Borrometi, vice direttore dell’Agi. Alle 21 inaugurazione luci tricolore sull'Albero della Pace alla presenza del sindaco Leoluca Orlando.
Alle 21.20 «Our Voice»: rappresentazione artistica di con due monologhi coreografati. Alle 21.40 Aut Aut in «Brucia la terra» racconti di mafia: dal golpe di Corleone ai giorni nostri. Un’utopia di verità». Alle 22.45 proiezione del documentario d’inchiesta «Uno bianca - Mirare allo Stato», a cura di Roberto Guglielmi ed Enza Negroni con gli studenti del Corso Doc del Liceo Laura Bassi di Bologna. (AGI)

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