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Catania, tratta di essere umani e sfruttamento sessuale: quattro arresti

L’operazione Bad mama è scattata dopo che gli agenti delle volanti avevano identificato una sedicenne nigeriana fuggita dall’abitazione della propria madame

Quattro nigeriani sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile di Siracusa su disposizione del gip del tribunale di Catania. Sono gravemente indiziati, assieme ad altre persone non identificati residenti in Libia e Nigeria, di numerose ipotesi delittuose, dalla tratta di esseri umani a fine di sfruttamento sessuale, sino alla riduzione in schiavitù, pluriaggravati dall’aver agito anche in danno di minori, dall’aver esposto le persone ad un grave pericolo per la vita e l’integrità fisica (precisamente facendo loro attraversare il continente di origine sotto il controllo di criminali che le sottoponevano a privazioni di ogni genere e a diverse forme di violenza, ed, infine, le facevano giungere in Italia via mare a bordo di imbarcazioni occupate da moltissimi migranti esponendole ad un altissimo rischio di naufragio.

Come è scattata l'operazione Bad mama

L’operazione «Bad mama» è scattata dopo che gli agenti delle volanti avevano identificato una sedicenne nigeriana fuggita dall’abitazione della propria madame che, dopo averla sottoposta al rito Ju-Ju (le vittime vengono sottoposte «a un giuramento di obbedienza», sono «schiave delle credenze» e «controllate dagli spiriti"), l’aveva trasferita in Italia, attirandola con la falsa promessa di un lavoro lecito e una volta giunta sul territorio nazionale, l’aveva invece costretta a prostituirsi. L'attività indagine ha permesso di accertare altri dodici casi simili a quello della sedicenne. Gli investigatori hanno identificato altri soggetti. Tutti avevano contatti con connazionali in Nigeria e in Libia per seguire a distanza le fasi del reclutamento alla sottoposizione a JuJu, dalla partenza dalla Nigeria all’arrivo in Libia.

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