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Sicilia zona gialla da lunedì. L'annuncio di Speranza: il virus non è ancora sconfitto

Se domani ci sarà la conferma, sarà la prima Regione a cambiare colore dopo il via libera a fine luglio dei nuovi criteri per calcolare il rischio Covid basati sulle ospedalizzazioni

"Ho appena firmato una nuova ordinanza che porta la Sicilia in zona gialla. È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi". Lo ha reso noto il ministro della Salute, Roberto Speranza. La Sicilia, dal prossimo lunedì 30 agosto, è la prima regione a cambiare colore dopo il via libera a fine luglio dei nuovi criteri per calcolare il rischio Covid basati sulle ospedalizzazioni, con soglia del 10% per l'occupazione dei posti in rianimazione e 15% per i posti letto in area medica non critica.

Del resto la Sicilia è in testa per superamento degli indicatori decisionali con un tasso di occupazione in terapia intensiva del 12,1% (contro la soglia del 10%), occupazione posti letto in area medica non critica del 19,4% (contro il 15% di soglia) e incidenza a 7 giorni (20-26 agosto) più alta di tutta Italia con 200,7 casi per 100mila abitanti contro la soglia di 50. Questi i dati contenuti nella tabella ministero della Salute/protezione civile che accompagna la bozza del monitoraggio settimanale. In Sardegna 11,2% intensive e 14% area medica, con 148,5 di incidenza. In Calabria 15,2% nei reparti e 5,9% intensive con incidenza di 101,5.

Il commento di Musumeci

La zona gialla in Sicilia, «decisa dal ministro per la Salute che ho sentito poco fa al telefono, non coglie di sorpresa alcuno. È il risultato di un’Isola che negli ultimi mesi da un lato ha subìto la intensa propaganda contro il vaccino, dall’altro lato è stata meta di milioni di turisti. Per la fortuna dei nostri operatori, aggiungo, non cambia molto col giallo, ma deve suonare come una campanella forte». Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che aggiunge: «Mi aspetto che i siciliani non vaccinati sentano la priorità di dare corso a questo dovere civico. Cos'altro deve accadere perché si convincano? Se nella terapia intensiva dei nostri ospedali vanno quasi tutti i non vaccinati, si vuole finalmente prendere contezza della necessità di proteggersi? La mia ordinanza sulla vaccinazione in 55 Comuni più esposti è operativa. Valuterò domani se estenderla a tutti i centri sotto i parametri di immunizzazione, a prescindere dalla diffusione del contagio. Non si può subire ancora l’egoismo di una minoranza e l’ipocrisia di qualche politico alla ricerca di facile consenso. Dobbiamo tutti e presto tornare alla vita normale».

Tutte le province sopra la soglia

Una settimana fa la Sicilia, per le norme del Dl del 23 luglio scorso, è stata a un passo dal giallo. Gli analisti lo avevano visto nei loro calcoli giornalieri, sia per le ospedalizzazioni che sul fronte dei casi. E proprio in relazione ai contagi, oggi la Fondazione Gimbe, nel suo monitoraggio indipendente settimanale, mette in evidenza che su 13 Province italiane che fanno registrare un’incidenza di oltre 150 casi per 100.000 abitanti (la soglia per il tracciamento è fissata a 50), ben 9 sono in Sicilia: Caltanissetta (318), Ragusa (281), Enna (268), Siracusa (234), Trapani (195), Messina (185), Catania (180), Palermo (163) e Agrigento (156). Le altre quattro Province con alta incidenza sono Cagliari (239), Reggio Calabria (169), Sud Sardegna (167), Prato (163).

Rt nazionale a 1,01

Scende seppur di poco l'indice di trasmissibilita' secondo il monitoraggio settimanale Iss-Ministero Salute dell'andamento dell'epidemia Covid in Italia: il valore Rt passa da 1,1 della scorsa settimana a 1.01 di quest'ultima. L'ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane.

Lieve aumento, secondo quanto si apprende, invece per l'incidenza nazionale con 77 casi ogni 100 mila abitanti per il periodo 20-26 agosto, rispetto ai 74 casi di 7 giorni prima. Il valori sono all'esame oggi della Cabina di regia.

Sono 10 Regioni e le province autonome che risultano invece classificate a rischio moderato e la Sicilia, che dovrebbe diventare gialla da lunedì, è classificata a rischio moderato ma con "un'alta progressione di escalation nei prossimo 30 giorni".

Le restanti 11 Regioni risultano classificate a rischio basso. Oltre la Sicilia che ha superato le soglie per i ricoveri (19.4%) e le intensive (12.1%), il rischio moderato riguarda Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Trento, Puglia, e Valle d'Aosta.

Nel mirino la bassa percentuale di vaccinati

Più di un siciliano su tre non ha ancora ricevuto alcuna somministrazione di vaccino anti-Covid. E non vaccinato è l’80% dei ricoverati, mette in evidenza la Regione stessa. Così come, evidenzia Gimbe, in tutta Italia dove continuano a salire i ricoveri tra i non vaccinati, e i nuovi casi mostrano un lieve incremento ma sono sostanzialmente stabili.

Gimbe, i numeri dei ricoveri in Italia

In particolare, in base al monitoraggio Gimbe, l’andamento dell’epidemia da Covid-19 in Italia segna, nella settimana 18-24 agosto, un lieve aumento dei nuovi casi (+4,3%), un continuo aumento dei pazienti ricoverati in area medica (+16,2%) e nelle terapie intensive (+19,1%). In termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica - secondo Gimbe - è passato dai 1.088 del 16 luglio ai 4.036 del 24 agosto (+271%) e quello delle terapie intensive dai 151 del 14 luglio ai 504 del 24 agosto (+234%), anche se il dato nazionale rimane basso: 7% in area medica e 6% in area critica, seppur, come per la Sicilia e la Sardegna, con notevoli differenze geografiche. Salgono i decessi: 345 negli ultimi 7 giorni, con una media di 49 al giorno rispetto ai 34 della settimana precedente.

I dati della campagna vaccinale nazionale

Sul fronte della campagna vaccinale, il numero di somministrazioni nell’ultima settimana si ferma a quota 223 mila dosi al giorno e mostra un crollo, come evidenzia il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, «del 66,5% delle somministrazioni con una media mobile a 7 giorni che è passata dal picco di oltre 592 mila del 28 luglio a poco più di 198 mila il 20 agosto». Mentre, afferma il Gimbe, si conferma l'esitazione vaccinale degli over 50 «di cui ancora 3,5 milioni mancano all’appello dell’immunizzazione (su un totale di 4,6mln) e sono senza prima dose.

L'obbligo come ultima possibilità

Da qui «l'obbligo come ultima possibilità», dice Cartabellotta. Crescono, invece, i tassi di coperture dei più giovani. E i dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute registrano 7.221 contagiati nelle ultime 24 ore (contro i 7.548 di ieri), 43 decessi (ieri 59), 5.839 guariti; un +4 sulle terapie intensive (503 ricoverati) e +36 nella voce ricoveri (totale 4.059 pazienti). I tamponi sono stati 220.872 (contro i 244.420 di ieri) con un tasso di positività del 3,27%, in leggero aumento rispetto al 3,09% di ieri.

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