Domenica 28 Aprile 2024

Milazzo, le “fumate” della Raffineria: nessuna trasparenza sui dati

Proseguono gli accertamenti dopo le due “fumate” della Raffineria, anche se dai primi riscontri, sembrerebbe che la prima, quella avvenuta tra il 6 ed il 7 agosto, sia stata più pesante dal punto di vista ambientale e non solo sotto l’aspetto visivo. Da un lato sono al lavoro i tecnici della Ram per capire le motivazioni di queste disfunzioni elettriche che poi determinano il problema, dall’altro operano gli enti preposti al controllo esterno. Qualche giorno addietro un gruppo ispettivo costituito da tecnici Ispra ed Arpa ha svolto attività di controllo straordinario per acquisire ulteriori informazioni. I vertici dell’Azienda petrolifera avrebbero riferito che contestualmente al riavvio dell’impianto di rigenerazione del catalizzatore, è stato attivato il camino di emergenza E17 e che i fenomeni di fumosità si sono verificati per un arco temporale di circa nove ore (tra le ore 01:30 e le ore 10:30 del 7 agosto). Sempre secondo l’Azienda i suddetti fenomeni di fumosità anomala sarebbero stati provocati «da un intasamento dei cicloni dei primi stadi e dei secondi stadi della sezione di rigenerazione, le cui cause sono ancora in corso di accertamento da parte di un gruppo di tecnici esperti incaricati dalla stessa azienda». Ora si attendono i riscontri, peraltro sollecitati ufficialmente anche dall’avv. Antonio Giardina, responsabile del Dipartimento provinciale Ambiente ed Energia, della Lega. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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