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In tutta la Sicilia si va verso il divieto degli eventi di Capodanno

A Messina il programma va avanti fino a quando non ci saranno disposizioni nazionali

Cosa cambierà nei prossimi giorni? Ci sarà una stretta, su questo sembrano tutti o quasi d'accordo. A livello nazionale e, a cascata, a livello regionale. E, dunque, è molto probabile che si arrivi al divieto ufficiale dei grandi eventi e delle manifestazioni negli ultimi giorni del 2021, compresi i veglioni di Capodanno. In questo momento, va ribadito che non c'è un provvedimento valido per tutta l'Isola e se a Messina si stanno svolgendo le iniziative programmate dal Comune, in altre città e province vi sono state disposizioni più rigorose da parte delle Prefetture e delle Questure. Ma la paura della variante Omicron è tale da indurre quasi certamente le autorità governative, e la presidenza della Regione siciliana, a ordinare la chiusura delle piazze almeno nella notte che segnerà il passaggio tra vecchio e nuovo anno.

Si è parlato, e si continua a farlo, del caso Messina, relativo al fitto programma di concerti predisposto dalla Giunta De Luca. Nella serata di sabato c'è stato il primo banco di prova: l'esibizione in piazza Duomo di Edoardo Bennato. Non c'è stata una folla oceanica, ma il migliaio di persone che ha sfidato il freddo, per ascoltare le canzoni di uno dei più amati e geniali cantautori italiani, ha rispettato le regole vigenti per gli spettacoli all'aperto. Tutto si è svolto senza particolari problemi, con l'accesso in piazza consentito solo ai cittadini muniti di super-green pass e con un folto presidio di forze dell'ordine per garantire il regolare afflusso e deflusso degli spettatori. Il programma andrà avanti con i concerti di Michele Zarrillo e Riccardo Fogli. Il sindaco De Luca, come già annunciato ieri, ha parlato dei concerti annullati (quelli del 30 e del 31), che avrebbero visto sul palco Achille Lauro, Carmen Consoli e Nino Frassica, e poi, nei primi giorni del nuovo anno, Colapesce e Dimartino, e ha detto che li si rimpiazzerà con altri artisti. Ma sugli eventi di fine anno resta il grosso punto interrogativo legato alle misure che verranno prese a livello nazionale e regionale. In ogni caso, il “Natale della Rinascita” pianificato dall'Amministrazione comunale non sta prevedendo solo concerti a piazza Duomo. Ben 250 eventi sono stati organizzati in città e nei villaggi.

A Palermo, invece, come riferisce il Giornale di Sicilia, nessuna sorpresa: per il secondo anno consecutivo non si terrà il tradizionale Concertone in piazza Politeama. E va detto che si tratta una decisione sulla quale sicuramente il Covid ha influito ma probabilmente, viste le condizioni economico-finanziarie del Comune di Palermo, sarebbe stato molto difficile garantire l'evento, anche se non ci fosse più la pandemia.

Un caso a parte è quello di Agrigento dove la prefetta Maria Rita Cocciufa ha anticipato ogni decisione romana e ha vietato «feste di piazza, eventi, concerti o veglioni che possano comunque determinare la presenza di numeri elevati di persone difficili anche da controllare». Nel Comune agrigentino non sarebbe cambiato, comunque, nulla, visto che il sindaco Francesco Miccichè aveva già annunciato che non ci sarebbero stati eventi di piazza. Nelle altre province, ci si sta muovendo in ordine sparso. C'è chi ha già rinunciato a organizzare eventi di fine anno e chi sta portando avanti il cartellone delle manifestazioni previste, come nel caso di Trapani e di Ragusa, stando attenti, però, ai possibili assembramenti.

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