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Sicilia, la consulta degli studenti contro Lagalla: "Ci sentiamo offesi e avviliti"

"Il comportamento dell’Assessore in sede di riunione ufficiale non è giudicabile rispettoso nei confronti di un nostro esponente regolarmente convocato, e non ci riteniamo nelle condizioni di appoggiare una scelta come il rientro immediato in presenza"

Si è oggi conclusa la riunione della task-force regionale, convocata per la seconda volta in meno di sette giorni, al termine della quale l’Assessore all’Istruzione e alla Formazione Roberto Lagalla ha comunicato chiaramente la volontà di un rientro a scuola in presenza già nella giornata di domani, 13 gennaio 2022.

Il Co.R. era presente alla suddetta nella persona del Coordinatore Regionale Flavio Vicari, che ha provato ad esprimere chiaramente il parere della popolazione studentesca, venendo però più e più volte interrotto nel suo discorso  dallo stesso Lagalla, che ha giudicato “inutile e insensata” la proposta di screening periodici (contemplati nell’ormai conosciutissimo DL n.221 del 23/12/2021, con particolare riferimento all’articolo 13 comma 1 tra le misure urgenti di prevenzione), giudicando poi le richieste e le scelte del Co.R. come inutili e fuori contesto.

Come organo di rappresentanza istituzionalmente riconosciuto ci riteniamo offesi e  avviliti, dal momento che il comportamento dell’Assessore Lagalla in sede di riunione ufficiale non è giudicabile rispettoso nei confronti di un membro regolarmente convocato, e non ci riteniamo nelle condizioni di appoggiare una scelta come il rientro immediato in presenza, scellerata e sconsiderata a parere di molti.

Il dissenso e il malessere degli studenti è ciò di cui ci facciamo portavoce. Il Presidente Draghi ha parlato di una chiusura delle scuole inutile, poiché i ragazzi “...farebbero comunque sport tutto il pomeriggio e andrebbero la sera in pizzeria”, non considerando le differenze tra il suo esempio e la realtà dei fatti. Per allenarsi in palestra (i campionati giovanili sono sospesi) bisogna prenotarsi, gli ingressi sono severamente contingentati e certamente uno studente non si recherà in palestra con l’autobus carico e affollato del mattino, in regola sulla carta ma pericoloso nel mondo reale. Le pizzerie, poi, sono organizzate in maniera tale da richiedere il green pass all’ingresso e garantire il giusto distanziamento tra i commensali, mentre in classe il green pass non è previsto e il distanziamento sociale va spesso in deroga (prevista da decreto ministeriale) in condizioni strutturali avverse. Questa deroga rende pericolosa anche una semplice ricreazione: spesso i ragazzi non sono distanziati e dividono un banco in aule di pochi metri quadrati che raccolgono anche una trentina di persone, trovandosi poi a rimanere in classe pur se con un caso di positività riscontrata.

Come già espresso, siamo delusi, e come noi lo è anche il resto degli studenti siciliani che non sopporta più le continue contraddizioni e false promesse di amministrazioni statali e regionali inefficienti e poco attente alle realtà locali in serie difficoltà. Speriamo comunque, per la salute di tutti, che le situazioni di rischio da noi evidenziate non vengano a verificarsi, avendo ormai perso la fiducia in un intervento pronto (e spesso richiesto) da parte delle istituzioni, e ci faremo portavoci qualsiasi protesta degli studenti, che sia lecita, in merito alle decisioni di una task-force che, dopo aver preso tre giorni di tempo per raccogliere dati, ha fatto passi indietro piuttosto che avanti.

 

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