Lunedì 29 Aprile 2024

Strage a Licata: sgomento e lacrime dei compagni di classe di Alessia e Vincenzo

I carabinieri sul luogo della strage a Licata,

Una città sconvolta, colpita da un episodio tragico che ha destato molta commozione tra i più giovani. La popolazione scolastica licatese è in lutto per la morte di Alessia e Vincenzo Tardino, i due ragazzini vittime del raptus omicida dello zio Angelo. Alessia aveva 15 anni e frequentava la seconda A del Liceo “Vincenzo Linares”, indirizzo classico. Ieri mattina era assente quando l’insegnante ha chiamato l’appello: erano le 8. Dopo un’ora è giunta la notizia della sua morte che ha lasciato nello sconforto insegnanti ed alunni. Le lezioni, nella classe frequentata da Alessia sono state sospese. I compagni di classe, in lacrime, sono stati mandati a casa. Luisa, la sua compagna di banco non si dava pace: «Ma perché proprio lei? Si ripeteva in lacrime l’amica». La dirigente del Liceo Linares, Ileana Tardino ha ricordato Alessia con queste parole: «Ragazza solare, piena di vita, brillante, dolcissima. Splendida. Eccellente e grande punto di riferimento per i compagni e i docenti tutti. Non ci sono parole per esprimere quanto grande sia il dolore e quanto profondo il buio che sentiamo nei nostri cuori. Solo tanta tristezza ed infinito sgomento. In questo momento restano solo il ricordo e gli occhi pieni di lacrime». «È uno di quei giorni terribili – le fa eco l’insegnante Floriana Costanzo – che non si vorrebbero mai affrontare, uno di quei giorni che devastano l’anima, lasciandoci senza sentimenti o parole. Mi dà conforto solo pensare ai tuoi occhi limpidi, sereni e sempre sorridenti, alla tua voce dolce e soave ma decisa nell’affermare convinta ciò che eri fiera di aver imparato nella tua giovane vita. E io ti ricorderò sempre così e ti porterò nel più profondo del cuore, mia cara, dolcissima Alessia. Alessia era una ragazza seria, studiosa e diligente, che era consapevole di stare costruendo a scuola il suo futuro. Amava venire a scuola e quando seguiva le mie lezioni i suoi occhi sorridevano». Oggi per gli studenti che frequentano il liceo non sarà un giorno come tutti gli altri. Su disposizione della dirigente in ciascuna classe, la lezione sarà dedicata a riflessioni e pensieri rivolti alla studentessa scomparsa, all’impegno e alla determinazione che avevano, fin qui, contraddistinto la sua giovane vita. «Le riflessioni e i pensieri dei nostri studenti che dovessero trovare la forma di scritti, elaborati, disegni – ha scritto la preside nella circolare – potranno essere esposti nell’Aula Magna della sede centrale». Lutto e dolore anche all’istituto comprensivo “Marconi” frequentato dall’altra vittima innocente, Vincenzo Tardino di soli 11 anni. Era in prima media e l’insegnante Tiziana Alesci lo descrive così: «Era un bambino buono, educato, amico di tutti. Amava lo studio e aveva sempre voglia di migliorarsi». Adesso quel banco resterà vuoto. Un mazzo di fiori e i ricordi di chi ogni giorno stava accanto a lui. Ma Vincenzo non risponderà più “presente” all’appello del mattino

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