Domenica 28 Aprile 2024

Esplosione di Ispica: 14enne in prognosi riservata. Il direttore Cicero: "Intervento riuscito"

L'ospedale Cannizzaro di Catania

È in prognosi riservata il ragazzino di 14 anni rimasto gravemente ferito ieri dallo scoppio di polveri piriche a Ispica nell’area di un ex deposito chiuso da tempo. Il ragazzo è stato trasferito ieri in elisoccorso al Cannizzaro di Catania ed è ricoverato in terapia intensiva nell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione. È stato sottoposto a complesso intervento chirurgico che ha coinvolto oculisti e ortopedici oltre agli anestesisti e neurochirurghi e chirurghi plastici, per i danni riportati alle braccia, al volto e alla testa. Neurochirurghi e chirurghi plastici in team con ortopedici e oculisti hanno ricostruito una parte del volto del ragazzo, e sono intervenuti anche su una ferita lacero contusa al cranio e sulle estese ferite alle braccia. Le condizioni del giovane rimangono critiche. Non corre pericolo di vita l’altro ragazzino di 15 anni, anch’egli coinvolto dallo stesso scoppio. Pure lui trasferito in elisoccorso, si trova ricoverato al Policlinico di Catania. A riportare la gravità e la complessità delle condizioni del giovane, Salvatore Cicero, direttore dell’Uoc di Neurochirurgia del Cannizzaro di Catania. «L'intervento, per quello che possiamo dire in questo momento, è tecnicamente riuscito e si è reso necessario per le gravi lesioni riportante nello scoppio, che consistevano soprattutto in lesioni al volto e alle braccia. Speriamo che il ragazzo possa avere una esito favorevole». Lo afferma in una intervista video diffusa dall’ospedale Cannizzaro di Catania il direttore dell’Uoc di Neurochirurgia della struttura Salvatore Cicero. Insieme con il 14enne è rimasto ferito anche un ragazzo di 15 anni, che non è però in pericolo di vita, che si trova ricoverato nel Policlinico di Catania. «Hanno lavorato insieme neurochirurghi e chirurgi plastici – continua Cicero - che hanno ricostruito una parte del volto del ragazzo, che era gravemente lesionato. I chirurghi hanno anche riparato le lesioni a un braccio. C'era anche una ferita aperta del cranio, che è stata richiusa: è stato fatto quello che tecnicamente si si chiama una "toelette chirurgica" del focolaio lacero contusivo».

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