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Femminicidio Lorena Quaranta, il pm non fa sconti: «Ergastolo per Antonio De Pace»

Il femminicidio di Lorena Quaranta, commesso a Furci il 31 marzo 2020. Il 29 giugno parola alla difesa, poi il verdetto della Corte d’assise

Per uno strano scherzo del destino, due femminicidi sono finiti sotto la lente dei giudici del Tribunale di Messina nell’arco di 24 ore. Prima quello di Alessandra Musarra, martedì scorso in Corte d’assise d’appello, poi quello di Lorena Quaranta, il cui processo è in corso di svolgimento nell’aula della Corte d’assise.
Due delitti aberranti. Due donne strappate alla vita da chi avrebbe dovuto amarle. Due disgrazie per sempre impresse nella mente dei messinesi, l’una registrata a Santa Lucia sopra Contesse, l’altra in provincia, a Furci Siculo. Dopo il colpo di scena nel procedimento di secondo grado, durante il quale il sostituto procuratore generale Felice Lima aveva prospettato la soluzione del “concordato” a beneficio di Cristian Ioppolo, nella tarda mattinata di ieri nessuna sorpresa si è materializzata. Il pubblico ministero Roberto Conte, titolare del fascicolo d’inchiesta, ha sollecitato ai componenti della Corte il massimo della pena prevista: l’ergastolo per De Pace. Alcuna attenuante, a suo parere, va concessa all’infermiere calabrese che si è autoaccusato della morte della sua compagna, la ventisettenne agrigentina Lorena Quaranta, che frequentava il sesto anno del corso di laurea in Medicina. Ciò, nonostante i suoi difensori, gli avvocati Salvatore Silvestro e Bruno Ganino, continuino a propendere per la tesi dell’incapacità di intendere e di volere del ventottenne (come sostenuto dalla perita Giusy Fanara). L’accusa, quindi, non ha fatto sconti, forte dei responsi di una parte delle perizie psichiatriche sull’imputato iscritto a Odontoiatria. Infatti, il medico Domenico Micale, consulente nominato dall’avvocato Giuseppe Barba, che assiste la famiglia di Lorena, ha confermato le risultanze del dossier del prof. Stefano Ferracuti, ordinario di Psichiatria e criminologia alla “Sapienza” di Roma e consulente della Procura di Messina.

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