Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Rifiuti in Sicilia, collasso e crisi sanitaria

L’emergenza in tutta la Sicilia orientale. Mille tonnellate di spazzatura sulle strade di Catania e «gravissimi rischi per la salute dei cittadini»

L'impianto di Lentini

Alle porte della stagione estiva, con la Sicilia che si prepara ad accogliere l’ondata di turisti, l’emergenza rifiuti riappare nella sua più cruda e intollerabile realtà. Quella che in questi anni il governo regionale (e quelli precedenti) ha tentato di mascherare dietro improbabili alibi, piani fantasma e termovalorizzatori ripudiati e poi rispolverati. Il volto abbrutito di Catania, mai come quest’anno invasa dai turisti costretti a camminare con il naso turato, rappresenta la nemesi del governatore Musumeci. La “sua” Catania è lo specchio fedele di un fallimento che ancora una volta piega la politica regionale a un meccanismo perverso. E allora sarebbe il caso di commissariare la Sicilia, affidando la gestione dei rifiuti a un “marziano”. Perché, al di là dei maldestri e patetici tentativi di sfuggire alle responsabilità, la lettura è senza appello: dopo 5 anni la Sicilia si ritrova schiava delle discariche, senza impianti di trattamento, con la Tari alle stelle e con una prospettiva affidata ai termovalorizzatori. Se tutto va bene ne riparliamo tra 10 anni.

Ieri la vecchia emergenza rifiuti in Sicilia orientale ha imposto la sua “legge”. La Sicula trasporti che gestisce la discarica di Lentini ha fissato il tetto del conferimento a 500 tonnellate al giorno, la metà dei giorni precedenti. Decine e decine di autocompattatori sono rimasti in fila, fuori dall’impianto: i primi arrivati sono riusciti a scaricare, ma alle 9.30 la discarica ha chiuso i lucchetti, poiché il limite delle 500 tonnellate al giorno era stato raggiunto. Catania è allo stremo e si prepara al peggio in vista dell’arrivo di giornate di caldo vicine ai 40 gradi.
I mezzi, provenienti dalle province di Catania, Messina e Siracusa vengono lasciati in coda, carichi di rifiuti, riducendo così il parco auto a disposizione delle aziende che si occupano del servizio. L’immondizia nelle città si accumula, e nei prossimi giorni le temperature roventi potrebbero innescare rischi imprevedibili. La città di Catania è una discarica a cielo aperto. Il primo cittadino, il sindaco facente funzioni, Roberto Bonaccorsi delinea lo scenario: «Qualora la situazione non dovesse evolvere positivamente entro poche ore con soluzioni certe e modalità eccezionali da parte della Regione, facendo riprendere la raccolta dei rifiuti per conferire nella discarica di Lentini o altrove, saremo a costretti ad adottare misure straordinarie per evitare che la situazione igienico-sanitaria collassi ancora di più, con gravissimi rischi per la salute dei cittadini». Catania e Palermo sono le città con percentuali irrisorie di raccolta differenziata. E questo è solo un flop riconducibile alla gestione politica. Nessun alibi, per favore.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina-Sicilia

Caricamento commenti

Commenta la notizia