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Mafia, operazione Vento a Palermo: Costa scarcerato per mancanza d'indizi

Il tribunale del Riesame di Palermo ha scarcerato per mancanza di gravi indizi di colpevolezza Angelo Costa, uno dei coinvolti nell’operazione Vento, condotta in due riprese dai carabinieri nel mandamento mafioso di Porta Nuova. Costa, assistito dall’avvocato Antonio Turrisi, è indagato con l’ipotesi di traffico di stupefacenti aggravato dall’agevolazione di Cosa nostra.

La decisione risale a ieri ma è stata comunicata alla diffusa solo in mattinata. Secondo la Direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, Costa avrebbe fatto parte di un gruppo in cui era ai vertici anche Giuseppe Incontrera, il cosiddetto cassiere del mandamento, ucciso il 30 giugno in via Imperatrice Costanza, alla Zisa. Proprio questo delitto aveva accelerato l’esecuzione delle misure cautelari che i militari stavano già preparando. La Procura e gli investigatori ritengono che Incontrera, assieme a Calogero Lo Presti e altri, avessero iniziato a gestire un vastissimo traffico di stupefacenti, necessario per finanziare le attività dei clan, in difficoltà per riscuotere il pizzo, date le difficoltà economiche dei commercianti, a causa del Covid.

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