Lunedì 29 Aprile 2024

Siracusa, gambiano si impicca in carcere: è il 57.esimo suicidio in cella

E' il 57° suicidio dietro le sbarre. Tragedia nel carcere di Contrada Cavadonna, a Siracusa, dove un giovane detenuto gambiano si è impiccato nella sua cella. L'episodio è avvenuto nelle scorse ore: sono stati gli agenti della polizia penitenziaria ad accorgersi della vittima, un giovane gambiano, che si trovava nel blocco 50. Lo stesso posto, in cui, circa due anni fa, scoppiò una vera e propria rivolta. Il migrante, a quanto pare, avrebbe avuto un crollo nervoso, ma non si comprende se fosse affetto da qualche problema di natura psichiatrica. È il secondo suicidio dietro le sbarre nelle ultime 24 ore. Sempre in Sicilia. Dopo il suicidio del catanese Simone Melardi, che si è tolto la vita, impiccandosi, nel carcere di Caltagirone. «È scandaloso il silenzio della politica di fronte all’ennesimo suicidio verificatosi all’interno delle carceri». Lo dice Pino Apprendi dell’Osservatorio Antigone Sicilia, l’associazione che si occupa dei diritti e delle garanzie nel sistema penale, commentando la notizia del suicidio di un giovane gambiano, che oggi è stato trovato impiccato nella sua cella del penitenziario di Contrada Cavadonna a Siracusa. "Si tratta - spiega - del settimo suicidio registrato dall’inizio dell’anno nelle carceri siciliane. Un numero molto elevato se si considera che la popolazione carceraria nell’Isola è di 5.300 detenuti circa. Agli eventi più tragici, poi, si vanno ad aggiungere una notevole quantità di atti di autolesionismo. In entrambi i casi le vittime sono spesso persone giovani, con fragilità psicofisiche e in carcere per reati di lieve entità». "Ecco perché in questi casi - conclude Apprendi - riteniamo necessario rivedere il sistema penale per introdurre misure alternative alla detenzione. Il carcere, infatti, in molte circostanze non è la soluzione idonea per l’espiazione della pena e la rieducazione della persona». Gli agenti della polizia penitenziaria hanno tentato di soccorrere il ragazzo ma inutilmente. Il giovane si trovava al blocco 50 quello dei detenuti per reati comuni. Sembra che la direzione del carcere lo avesse già attenzionato per alcuni problemi di carattere psichiatrico. E’ stata avviata un’indagine interna per verificare cosa sia accaduto ed anche la Procura di Siracusa ha aperto un fascicolo.

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