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Caro bollette, migliaia in marcia a Palermo: "La Sicilia rischia una catastrofe occupazionale"

Se il nuovo Governo aveva bisogno di un’ulteriore dimostrazione di quanto sia serio il problema legato all’aumento del costo dell’energia, il corteo che si è svolto a Palermo non poteva dare risposta migliore. Per la prima volta migliaia di persone fra lavoratori di piccole e medie imprese, del settore agricolo, artigiano, piccoli imprenditori, titolari di attività, negozi, organizzazioni sindacali si sono dati appuntamento a Piazza Croci per manifestare contro il caro bollette e chiedere allo Stato un intervento rapido ed efficace e scongiurare una catastrofe sociale.

Non si ha memoria di un evento del genere in terra siciliana: una manifestazione che ha coinvolto Adoc Sicilia, Ance Sicilia, Casartigiani Sicilia, Cia Sicilia, Claai Sicilia, Cna Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confindustria Sicilia, Copagri Sicilia, Legacoop Sicilia, Movimento Terra è Vita, Cgil Sicilia, Uil Sicilia, UniCoop uniti con il solo e unico obiettivo di tutelare, lavoratori, pensionati, imprenditori, persone fragili, disoccupati e proporre al Governo soluzioni che possano scongiurare una crisi economica senza precedenti.

Per oltre due ore, bandiere, striscioni, cori, slogan, sono stati i protagonisti del corteo che si è concluso a Piazza Giuseppe Verdi dove migliaia di persone hanno ascoltato le proposte che saranno depositate presso la Regione Sicilia: abbattimento del cuneo fiscale, controllo dei prezzi a livello europeo, aumento della produzione energetica, creazione hub per distribuzione idrogeno verde, tassazione extra profitti, sono solo alcune delle proposte messe nero su bianco e che saranno presentate al prefetto di Palermo e al presidente della Regione e, per tramite di entrambi, al Governo nazionale.

Non c’è più tempo per valutare, l’inverno è alle porte e i consumi aumenteranno così come gli importi delle bollette, la Sicilia rischia di andare incontro ad una catastrofe occupazionale dove realtà produttive come agricoltura, pesca, turismo, rischiano di scomparire. In più da non sottovalutare c’è il problema legato all’usura vera piaga sociale che si nutre di queste situazioni emergenziali e che provoca conseguenze devastanti nelle famiglie più deboli. Lo spettacolo del corteo palermitano è solo l’inizio.

Confartigianato Messina, presente a Palermo con il suo segretario Francesco Giancola e tutti gli altri impiegati, andrà avanti con orgoglio e dignità per difendere i diritti dei cittadini con la speranza che lo Stato faccia la sua parte così come dovrebbe essere in tutti i Paesi democratici e interventisti. D’altra parte il secondo comma dell’articolo 3 della nostra Costituzione è chiaro: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori. all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

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