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Il commissario della Cisal regionale Nicolò Scaglione: «In Sicilia l’emergenza è il lavoro»

L’appello al governo e all’Ars del commissario della Cisal regionale, Nicolò Scaglione. Alla Regione personale insufficiente, si rischia di vanificare le opportunità del Pnrr Indispensabile la svolta attraverso la riforma della Pubblica amministrazione

Si parte da una buona notizia: l’intenzione del governo regionale di destinare altri 29 milioni per la contrattazione regionale che si aggiungono ai 54 già stanziati dal precedente esecutivo Musumeci. «Siamo stati lungimiranti», dice il  della Cisal-Sicilia, Nicolò Scaglione, tra i sindacati più rappresentativi del comparto dei regionali. «Ci eravamo opposti alla firma a condizioni che secondo noi erano disastrose e al ribasso che non avrebbero neanche permesso la riqualificazione del personale.»

Adesso la trattativa con l’Aran potrebbe riprendere.

«Adesso invitiamo il presidente Schifani a dialogare con il personale e lasciare relegate al passato la cattive pratiche di Musumeci che non ha avuto alcuna interlocuzione con il personale», dice ancora Scaglione, «aspettiamo di incontrare il presidente e l’assessore Andrea Messina e avviare una nuova stagione contrattuale ed evitare che le nuove risorse del Pnrr vadano perse».

Quali sono le altre richieste al governo?

«La Sicilia si trova in una situazione drammatica: i flebili segnali positivi dell’economia sono strozzati dalla crisi, dal caro-bollette e dall’inflazione e sulla nostra testa pende la spada di Damocle della parifica della Corte dei Conti. L’unico modo per uscirne, oltre al giudizio positivo della magistratura contabile, è convocare immediatamente le parti sociali e datoriali a un tavolo che concerti, in tempi rapidi, misure efficaci per rilanciare l’economia. Quel che è sicuro è che non possiamo permetterci di perdere altro tempo: adesso è ora di pensare ai siciliani, alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie. Il tutto però passa da una riforma che è la madre di tutte le riforme: quella della pubblica amministrazione, ormai ineluttabile. Rischiamo di veder svanire i fondi del Pnrr perché ci manca il personale specializzato, non riusciamo a dare risposte alle imprese che vogliono investire perché gli uffici sono a corto di personale, non riusciamo a erogare servizi ai cittadini in tempi utili. Inoltre va restituita dignità alle ex Province: in questi anni, a causa di una riforma capestro, i siciliani sono stati privati di servizi essenziali che vanno immediatamente riattivati».

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