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Omicidio Urso: giurato aveva compiuto 65 anni, annullato l'ergastolo per Pietro Erco

Un ergastolo e una condanna a 25 anni annullati perchè uno dei sei giudici popolari della Corte di assise di Palermo aveva già compiuto 65 anni, l’età massima prevista dalla legge per far parte delle giurie popolari. Il vizio è causa di una nullità assoluta, come se la sentenza non esistesse, perchè emessa da un «non giudice». Saltano così in appello le condanne di Pietro Erco, che aveva avuto la massima pena, e di Luca Mantia (25 anni), ritenuti entrambi responsabili dell’omicidio di Vincenzo Urso, ucciso ad Altavilla Milicia nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 2009: i due imputati, entrambi detenuti e apparentemente inchiodati da prove inoppugnabili - fra cui la confessione dei due mandanti, Francesco e Andrea Lombardo, oggi entrambi collaboratori di giustizia - potrebbero anche essere scarcerati. Il delitto si sarebbe inquadrato in una logica mafiosa, quella della punizione contro un imprenditore emergente, restio alle regole dell’organizzazione criminale.

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