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Palermo, omaggio a Piersanti Mattarella nel luogo dell'agguato: 43anni senza verità

Accanto alla lapide che ricorda il luogo dell’omicidio sono state deposte corone di fiori da parte delle autorità politiche, civili e militari

E’ stato commemorato stamattina a Palermo Piersanti Mattarella, il presidente della Regione siciliana ucciso il 6 gennaio 1980, davanti alla sua abitazione in via Libertà. Accanto alla lapide che ricorda il luogo dell’omicidio - proprio di fronte alla residenza dell’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - sono state deposte corone di fiori da parte delle autorità politiche, civili e militari. Un applauso ha concluso il minuto di silenzio per il presidente che lavorava a una Regione dalle «carte in regola».

Presenti - oltre a Bernardo, Maria e Andrea Mattarella - il presidente della Regione Renato Schifani, il vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana Nuccio Di Paola, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’ex sindaco Leoluca Orlando, la prefetta Maria Grazia Cucinotta, Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale antimafia, il segretario regionale del Pd siciliano, Anthony Barbagallo, il questore Leopoldo Laricchia, il presidente del tribunale Antonio Balsamo, il presidente della Corte di appello Matteo Frasca la procuratrice generale Lia Sava. Presenti inoltre Giovanni Paparcuri, ex collaboratore di Falcone e Borsellino e ideatore del museo realizzato al bunkerino e Vincenzo Agostino, con la sua lunga barba bianca che non taglia da quando suo figlio Nino, agente di polizia, e la moglie Ida Casteluccio, furono uccisi da Cosa nostra il 5 agosto 1989.

Una luce su quanto accaduto potrebbe arrivare dall’istituzione di una commissione d’inchiesta che si auspica possa essere aperta il presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo: "Credo che i tempi possano essere maturi. Soprattutto per la ricostruzione storica condivisa su questa drammatica stagione del terrorismo mafioso. Una stagione che per fortuna appartiene al passato, ma che è comunque importante ricostruire in maniera completa, perché ci sono vaste zone d’ombra su cui sarebbe fondamentale fare piena luce. Tutto ciò potrebbe essere opera di una commissione, che potrebbe andare oltre i limiti che sono connaturati al processo penale. E potrebbe essere uno strumento importante per costruire una memoria condivisa capace di fare luce su una stagione nella quale sono caduti in Sicilia alcuni dei più importanti rappresentanti delle istituzioni, come Piersanti Mattarella, che aveva saputo mutare la considerazione della Sicilia nel contesto europeo e internazionale, riuscendosi ad apporsi con un coraggio straordinario si disegni di cosa nostra nel periodo più difficile".

Quindi, quarantre anni dopo si potrebbero riaprire le indagini sull'omicidio di Piersanti Mattarella, fratello del Presidente della Repubblica Sergio. Una verità che manca da troppo tempo sul presidente delle "carte in regola". Presenti alla cerimonia anche diversi familiari, oltre alla maggior parte dei vertici politici della città e del parlamento siciliano.

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