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Messina Denaro al suo autista Luppino prima di finire in manette: "È finita". Aveva coltello a serramanico e due cellulari

«È finita», sarebbe questa la frase pronunciata dal boss Messina Denaro al suo autista Giovanni Luppino quando ha capito che di lì' a poco sarebbe finito in manette. Lo ha detto lo stesso Luppino al gip sostenendo di essersi reso conto della vera identità del boss, presentatogli mesi prima con un altro nome, solo in quel momento.

Luppino vedendo i carabinieri avvicinarsi avrebbe detto al capomafia se cercassero lui e Messina Denaro avrebbe risposto: «si, è finita».

I "pizzini" di Luppino

Giovanni Luppino aveva con sè «una lunghissima serie di biglietti e fogli manoscritti con numeri di telefono, nominativi e appunti di vario genere, dal contenuto oscuro e di estremo interesse investigativo». Lo scrive il gip Fabio Pilato nell’ordinanza cui dispone la misura cautelare del carcere nei confronti dell’uomo arrestato assieme a Matteo Messina Denaro lunedì scorso alla clinica La Maddalena di Palermo, dove il boss doveva sottoporsi ad una seduta di chemioterapia. Si tratta, aggiunge in un altro passaggio dell’ordinanza, di «numerosi pizzini dal contenuto opaco che potrebbero schiudere lo sguardo a nuovi scenari».

Perquisito appartamento di un ex avvocato

E’ in corso a Campobello di Mazara, nel Trapanese, una perquisizione in un appartamento dell’ex avvocato Antonio Messina, che si trova di fronte l’abitazione di Salvatore Messina Denaro, fratello del boss arrestato lunedì scorso a Palemo. Nella perquisizione sono impegnati i carabinieri del Ros.

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