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La piccola Alessia Cintura, annegata durante una festa a Campofelice: condannati i proprietari di casa

La tredicenne all’epoca era stata affidata dal tribunale per minorenni a una donna e allontanata dai genitori

Il giudice Claudia Camilleri del tribunale di Termini Imerese ha condannato i coniugi Rosalba Caracalla e Giovanni Salvatore Messina ad un anno di reclusione e al pagamento di una provvisionale di 100 mila euro nel processo sulla tragica fine della piccola Alessia Cintura, 13 anni, morta per annegamento a Campofelice di Roccella (Pa) il 30 aprile del 2017 durante una festa organizzata in casa di marito e moglie accusati di omicidio colposo.

La ragazzina all’epoca era stata affidata dal tribunale per minorenni a una donna e allontanata dai genitori, Nicolò Cintura e Cinzia Candela, assistiti dall’avvocato Rosa Garofalo, per una vicenda che era stata archiviata dal gip di Palermo. «Il tribunale per i minorenni - hanno ribadito i genitori della piccola - ha ignorato l’archiviazione mantenendo l'allontanamento, collocando in un primo momento la bambina in comunità e vietando ogni tipo di contatto e in violazione delle disposizioni in materia di affidamento, istituto volto a cooperare e mantenere i rapporti con la famiglia di origine, da ultimo ha disposto l’affidamento».

«Oltre alla condanna di marito e moglie - spiega l’avvocato - c'è un procedimento aperto a carico dei giudici del tribunale per i minorenni iscritti nel registro degli indagati su ordine del gip di Caltanissetta, Omar Modica, che ha ritenuto sussistessero elementi per ordinare la prosecuzione delle indagini per i reati di omissione di atti di ufficio e abuso di ufficio».

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