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Palermo, la giovane in ipotermia all’università: «Avevo le labbra nere, non riuscivo a muovermi»

Immagine di repertorio

Una donna che seguiva un corso di formazione sabato scorso all’università di Palermo si è sentita male a causa del freddo che c'era nell’aula non riscaldata ed è andata in ipotermia. E’ stato necessario l’intervento del 118 che l’ha portata all'ospedale Civico. Nei giorni scorsi, sempre a Palermo, si era verificato un caso analogo in una scuola elementare, la Emanuela Loi, dove una bimba di 10 anni era stata soccorsa e portata in ospedale. Oggi è accaduto nell’aula 12 dell’edificio 19 di viale delle Scienze, nella cittadella universitaria di Palermo. La donna, con altre persone, stava seguendo una lezione del corso per insegnante di sostegno. Dopo l’intervento dei sanitari i corsisti hanno protestato per le condizioni dell’aula e sono stati spostati in un altro edificio per proseguire le lezioni in una stanza riscaldata. «Da due settimane seguiamo le lezioni senza riscaldamenti in un ambiente gelido», dice un corsista.

«Abbiamo avviato un’indagine interna per appurare quanto sia accaduto e per prendere le dovute e necessarie misure in merito a questa situazione incresciosa e inaccettabile - dice il direttore generale dell’Università degli Studi di Palermo, Roberto Agnello -. Stabiliremo tutti i livelli di responsabilità e la funzionalità degli spazi sarà ripristinata al più presto. Seguiamo con assoluta attenzione le condizioni di salute della corsista».

«Ho una cardiopatia ed è da due settimane che in aula si gela. Dai climatizzatori sembrava uscisse aria fredda. Eravamo vestiti come se dovessi andare sulla neve». Lo dice all’ANSA la corsista. «Me la sono vista brutta. Avevo le labbra nere e non riuscivo più a muovermi. Ero come paralizzata. Prima del malore (in aula c'erano c'erano donne incinte), sono andata più volte in bagno per cercare un po' di calore nei dispositivi per asciugare le mani - aggiunge - Sono due settimane che insieme agli insegnanti chiediamo di risolvere questa situazione incresciosa. Le lezioni durano molte ore, sono impegnative, come giusto che sia, ma dovrebbero essere garantite le condizioni adeguate per seguire al meglio il corso. E’ incredibile che la soluzione sia stata trovata solo dopo che sono finita in ospedale: i miei colleghi hanno seguito il resto delle lezioni in un’altra aula ben riscaldata. Sono arrivata in ospedale con la saturazione bassissima. Mi sono molto spaventata e il mio medico mi ha prescritto riposo assoluto e proibito di rientrare all’università qualora persistessero queste condizioni. Sono stata contatta dal rettore che si è informato sul mio stato di salute».

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