Ancora una tragedia dell’immigrazione nel Mediterraneo. Un barchino di sei metri con a bordo otto cadaveri è stato recuperato da una motovedetta della Guardia costiera che ha effettuato il soccorso a 42 miglia da Lampedusa, in acque maltesi. L’imbarcazione era stata avvistata da un peschereccio tunisino. Ha perso i sensi, è stata creduta svenuta ma in realtà era morta, e il neonato, che stringeva forte in braccio, gli è scivolato finendo in mare. A fare chiarezza, ricostruendo cosa sarebbe accaduto sul barchino di 6 metri soccorso nella tarda serata di ieri dalla motovedetta Cp 324 della Guardia costiera, è la Procura di Agrigento. Per tutta la mattinata, i 41 dei 42 superstiti (uno è minorenne) sono stati ascoltati con i mediatori culturali. Le incomprensioni, dovute alla lingua, sono state chiarite: la donna non ha gettato in mare il cadavere del figlio, ma è morta e il neonato che sarebbe stato vivo è finito in acqua annegando.
Lampedusa, ancora una strage di migranti: madre perde i sensi, neonato scivola in mare
L’imbarcazione era stata avvistata da un peschereccio tunisino. Ha perso i sensi, è stata creduta svenuta ma in realtà era morta, e il neonato, che stringeva forte in braccio, gli è scivolato finendo in mare.
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