Domenica 28 Aprile 2024

Fucili e cartucce sotterrati nel terreno di Sangani, boss di Randazzo

Salvatore Sangani, capo dell’omonima cosca di Randazzo affiliata ai Laudani, attualmente in carcere nell’operazione 'Terra Bruciata', è stato denunciato per detenzione illegale di armi e munizionamento e detenzione di arma clandestina, nascosti in un terreno dove erano stati sotterrati due fucili perfettamente funzionanti. I carabinieri della compagnia del paese, assieme all’unità Cacciatori di Sicilia, hanno controllato palmo a palmo un terreno in località contrada Dagala Longa di Randazzo. L’area, che si trova nel Parco dell’Etna ed è sottoposta a vincolo paesaggistico, risulta da decenni nella piena disponibilità dei Sangani i quali, come emerso nel corso delle indagini di 'Terra Bruciata', la utilizzavano fino al momento del loro arresto per il pascolo abusivo di bestiame e il ricovero di in fabbricati realizzati senza alcuna concessione edilizia in quella stessa area, ma anche per svolgere incontri finalizzati a stabilire le attività illecite da compiere, nonché per nascondere armi, munizioni e sostanze stupefacenti. I carabinieri sono riusciti a recuperare, in un fossato coperto da pietre nei pressi di un ricovero abusivo per pecore, 2 fucili con matricola abrasa in perfetto stato d’efficienza. Si tratta, in particolare, di una doppietta marca Beretta calibro 12 e di un monocanna marca Beretta calibro 12, trovati insieme ad 8 otto cartucce. Le armi erano nascoste in buste di plastica, con un contenitore di olio per lubrificarle e mantenerle funzionanti e una tessera telefonica priva di sim card, ma riportante un’utenza telefonica intestata a un familiare dell’indagato.  

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