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Sanità, in Sicilia meno costi ma più assunzioni

La Regione ha approvato la dotazione organica e il Piano dei fabbisogni di personale 2022-2024 dell’Asp di Messina. Nuove figure specialistiche anche se il tetto di spesa è ridotto a 236 milioni di euro. Negli ospedali di Taormina e Barcellona taglio di anestesisti, a Milazzo di pediatri

L'ospedale Fogliani di Milazzo

Parola d’ordine: ridurre i costi. Ed ecco che arriva una rimodulazione dalla Regione, sulla base di quanto prospettato dalle singole Asp, con una delibera (la n. 116) approvata dalla Giunta del governatore Renato Schifani venerdì scorso. L’oggetto è il seguente: “Azienda sanitaria provinciale di Messina-Dotazione organica e Piano triennale dei fabbisogni di personale 2022/2024-Parere”. Parere, appunto, positivo, che spiana la strada alla riorganizzazione. Il punto di partenza è il rispetto del tetto di spesa assegnato, pari a 236 milioni di euro, «che costituisce limite invalicabile e inderogabile».
Dalla nota trasmessa dall’Asp peloritana all’assessora regionale alla Salute Giovanna Volo (e poi da quest’ultima invita alla Giunta per il benestare vincolante) si evince che il Piano di fabbisogno del personale per il triennio di riferimento prevede «un totale di spesa netta personale della nuova dotazione organica pari a 237.543.129 euro, comprensiva del costo del “personale Rems” (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, ossia strutture sanitarie adibite all’accoglienza di autori di reato ritenuti infermi o seminfermi di mente, nonché socialmente pericolosi, ndc) pari a 1.001.356 euro (il cui finanziamento in detrazione al tetto è pari a 1.002.000 euro) e del costo del personale “Terapisti della riabilitazione psichiatrica” pari a 131.222 euro, superiore di 410.651 euro al tetto di spesa assegnato pari a 236.000.000 euro». E ancora: «Tale superiore importo (237.543.129 euro) indicato a totale del Piano del fabbisogno, risulta differente rispetto a quanto riportato nel prospetto relativo alla dotazione organica, il cui costo è pari a 237.342.082 euro, che al netto dei finanziamenti previsti, presenta un “delta” rispetto al tetto previsto per il Piano del fabbisogno di 209.603 euro». Da qui la necessità per l’Azienda sanitaria provinciale di «garantire l’utilizzo razionale delle risorse umane».

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