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Messina Denaro diserta il processo per le stragi del '92. Nominato un avvocato d'ufficio

Il boss Matteo Messina Denaro ha rinunciato questa mattina a comparire al processo in cui è imputato come mandante delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, che si celebra a Caltanissetta. La corte presieduta dalla presidente della corte d’Appello, Maria Grazia Vagliasindi, ha comunicato che dopo la rinuncia del mandato del suo legale, Messina Denaro non ne ha nominato un altro. Pertanto è stato designato come difensore d’ufficio, Calogero Montante, ma anche lui ha presentato formale rinuncia. A rimettere il mandato era stata ieri la nipote del boss, l'avvocato Lorenza Guttadauro. In aula era stato predisposto, il collegamento audiovideo con il carcere dell’Aquila.

L’avvocato Calogero Montante, nominato d’ufficio dalla Corte d’Appello di Caltanissetta per difendere Matteo Messina Denaro, ha fatto presente di voler rinunciare al mandato poiché in passato è stato difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino, nel processo Borsellino Quater e nel processo d’Appello e perché ricopre la carica di vice procuratore onorario alla Procura di Palermo. Scarantino è stato parte offesa nel processo che si è appena concluso a carico di tre poliziotti per il depistaggio delle indagini sulla Strage di via D’Amelio. In passato aveva accusato, falsamente, alcune persone di essere mandanti delle stragi. Per questo motivo erano stati indagati i tre agenti, accusati di aver costruito a tavolino le dichiarazioni del falso pentito. Proprio per questo, l’avvocato Montante, ha fatto notare che ci sarebbe incompatibilità. La Corte d’Assise d’Appello si è ritirata per sciogliere la riserva e decidere in merito alla richiesta avanzata di rinuncia avanzata dal legale.

La Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, al termine di una breve camera di consiglio ha però confermato la nomina d’ufficio di Montante. La Corte, presieduta dalla presidente Vagliasindi, ha altresì fatto presente che oggi era in diversa composizione, per l’assenza del presidente Maria Carmela Giannazzo, rinviando pertanto l’udienza al 23 marzo per le conclusioni della difesa. L’avvocato Montante ha già preannunciato che nella prossima udienza chiederà un termine a difesa. «Giorno 23 - ha detto l'avvocato Montante - quando la corte si riunirà nella sua composizione originaria, discuterà in ordine all’eccezione che ho sollevato in data odierna e poi vedremo. Eventualmente chiederò un termine a difesa. Devo fare il mio dovere di avvocato e la difesa è un diritto irrinunciabile».

"Prevedibile la rinuncia della nipote dopo l'arresto della madre"

«Adesso credo che Messina Denaro nominerà un altro difensore di fiducia. Almeno è quello che auspico». Lo ha detto il Pg Antonino Patti, al termine dell’udienza che si è svolta questa mattina nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta e rinviata al 23 marzo, che vede imputato il boss Matteo Messina Denaro - anche oggi assente - accusato di essere uno dei mandanti delle stragi del 92. Il difensore d’ufficio, Calogero Montante, che in aula oggi ha comunicato la sua intenzione di rinunciare, era stato nominato dopo il passo indietro comunicato ieri dall’avvocata Lorenza Guttadauro, nipote dell’ex latitante. «Non so perché l’avvocato Lorenza Guttadauro abbia rinunciato alla difesa. Sappiamo tutti - aggiunge il Pg - che ha avuto problemi familiari visto che è stata arrestata la madre», Rosalia Messina Denaro. «Se ci mettiamo nella posizione di questa persona credo si tratti di una situazione insostenibile per avere la serenità e la professionalità di tuffarsi a capofitto nello studio di un processo che è estremamente complicato e quindi mi pare che forse era abbastanza prevedibile in base alle vicissitudini personali e familiari, che ci potesse essere questo epilogo», ha proseguito.

«Oggi - ha proseguito Patti - c'era un impedimento da parte del presidente titolare e quindi il minimo che si potesse fare è stato quello di rinviare, per altro a 14 giorni, quindi un rinvio ragionevole come tempi. Anche la rinuncia del difensore di fiducia era per certi aspetti prevedibile per via dei problemi delle situazioni che abbiamo conosciuto nei giorni scorsi. Non penso che un processo di questo genere possa andare in discussione con un difensore d’ufficio. Il nostro auspicio è che il processo si definisca in tempi ragionevoli. La nomina di un nuovo difensore di fiducia comporterà dei termini a difesa che stante la complessità del processo sarebbe irragionevole non concedere. Quindi sicuramente qualche settimana sarà ancora necessaria».

"Le vittime attendono verità"

«Le persone da noi rappresentate aspettano anche questo segmento processuale e chiaramente sono desiderose da oltre 30 anni di poter conoscere l’effettiva verità di quello che si è verificato». Lo ha affermato l’avvocato Roberto Avellone, legale di parte civile dei sopravvissuti delle due stragi e dei familiari dei poliziotti uccisi nell’attentato di via d’Amelio, nell’ambito del processo sulle stragi che si celebra a Caltanissetta nei confronti di Matteo Messina Denaro. «E' la seconda udienza - ha aggiunto l’avvocato Avellone - che non si fa nulla. Anche il difensore d’ufficio avrà pochissimo tempo per studiare il processo perché chiaramente veniamo da un primo grado. Ci sono stati tantissimi depositi di atti processuali e preparare un’arringa difensiva per il 23 marzo non sarà semplice. L’imputato è un imputato di un certo spessore criminale perché ha fatto parte della strategia stragista negli anni 92, 93 e 94. Quindi è un personaggio di grande spicco nel panorama criminale. Dopo l’arresto di Messina Denaro c'erano stati dei dubbi, da parte di alcuni, sollevati sull'eventuale genuinità della cattura. Credo che indagini in corso dimostrino esattamente il contrario e quindi grande merito alla procura di Palermo che ha eseguito questo arresto sulla base di quello che ha riscontrato e sulle indagini che sono state fatte. Sgomberiamo il campo da illazioni e da polemiche sterili e inutili».

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