Martedì 07 Maggio 2024

Ponte sullo Stretto: decreto “svolta”, ma ci sono nodi irrisolti: cantieri aperti entro fine 2024?

«It will be the longest cable-stayed bridge in the world, a flagship masterpiece of Italian engineering: 3.2 km single span for vehicular and railway traffic. The Bridge over the Strait of Messina (between Sicily and Calabria) is a top priority for the deputy pm and minister of Infrastructure and Transport Matteo Salvini and the new Italian government led by the centre-right coalition...». Sulla pagina istituzionale del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture da ieri campeggia il titolo con un testo in inglese, che tradotto significa «La scommessa dell’Italia davanti al mondo: il Ponte tra Sicilia e Calabria». E prosegue: «Sarà il ponte strallato più lungo al mondo, il fiore all’occhiello della ingegneria italiana: 3,2 km a campata unica per traffico veicolare e ferroviario. Il Ponte sullo Stretto di Messina (tra Sicilia e Calabria) è la sfida del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e di tutto il governo di Centrodestra, da pochi mesi alla guida del Paese. Un’opera imponente di cui si parla da decenni e la cui realizzazione diventa concreta: all’indomani dell’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto che dà nuova vita alla società Stretto di Messina, si prevede per luglio 2024 la progettazione esecutiva e l’inizio dei lavori. Il Ponte rappresenta un importante volano dell’economia nazionale e uno dei corridoi strategici nella politica economica dell’Unione, in grado di collegare la Sicilia al resto d’Europa». Cosa accadrà da ora al luglio del 2024? Davvero è realistica l’ipotesi di aprire i cantieri entro la fine del prossimo anno? E saranno i cantieri del Ponte, cioè del singolo manufatto stabile destinato a collegare le due sponde dello Stretto, o anche di tutte le opere che facevano parte del progetto del 2011, e che vennero definite necessarie, connesse e compensative? Le domande a queste risposte arriveranno già nelle prossime settimane. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, che rappresenta sicuramente una svolta storica dopo anni e anni di dibattito inconcludente, e soprattutto dopo l’assurda scelta dei precedenti ultimi due Governi di insediare una Commissione tecnica per studiare tutto ciò che era stato già studiato in decenni, in realtà è ancora solo l’inizio del percorso. Il principale nodo da sciogliere – e questo il Governo lo dovrà fare entro aprile – è la percorribilità tecnico-giuridica della soluzione individuata. Perché se, da un lato, appare come la scelta più logica quella di ripartire dall’unico progetto esistente (che era stato aggiudicato al Consorzio Eurolink) del Ponte a una sola campata, dall’altro bisogna superare l’eventuale parere negativo del presidente della Repubblica sulla “reviviscenza” dei vecchi contratti stipulati con le imprese (Impregilo e Salini, confluite nel Gruppo Webuild), e poi dichiarati caducati con un colpo di penna dalll’allora premier Mario Monti, e i possibili dubbi della stessa Europa sul rispetto delle leggi della concorrenza. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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