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Il Ponte dello Stretto? “Un’opera green, che unifica l’Italia”

Il vicepremier Matteo Salvini, da Genova, torna di nuovo a parlare dell'infrastruttura e conferma che il 23 marzo sarà a Taormina per i lavori Rfi

Il Ponte non è e non sarà una cattedrale nel deserto. È il fulcro di un sistema, la punta di diamante di un piano di investimenti che cambieranno radicalmente lo scenario infrastrutturale in Sicilia». È quanto ha ribadito ieri il vicepremier Matteo Salvini, confermando la sua presenza giovedì prossimo a Taormina, in occasione della consegna dei lavori della galleria, nell’ambito del progetto per il raddoppio ferroviario nell’Isola. Il ministro dei Trasporti dovrebbe compiere, poi, una visita a Messina, alla fine del mese, o più probabilmente agli inizi di aprile. In ogni caso, il collegamento stabile nello Stretto resta il suo chiodo fisso.
Ne ha parlato a lungo anche ieri, durante la sua giornata in Liguria, con sopralluogo al porto antico. «Il ponte di Genova – ha detto – è stato ricostruito in tempi record. Tra Sicilia, Italia ed Europa è da cinquant'anni che si chiacchiera e si sono spesi un mare di soldi per il Ponte sullo Stretto di Messina senza far nulla. Il nostro obiettivo è cominciare i lavori entro l’anno prossimo». Salvini ripete sempre lo stesso concetto: «Il Ponte sullo Stretto sarà l'opera più “green” al mondo». Il raffronto tra Genova e Messina emerge dall’intervento del ministro: «Genova è tra le città europee che più crescerà nei prossimi anni grazie alle grandi opere in costruzione: la nuova diga foranea, il prolungamento del waterfront, il terzo valico e la Gronda». E lo stesso può avvenire per Messina. A chi gli ha chiesto se ha intenzione di coinvolgere anche il grande architetto genovese Renzo Piano nella progettazione del Ponte sullo Stretto, Salvini ha risposto: «Qui c'è un progetto di dieci anni fa che deve essere aggiornato, un progetto straordinario, ci lavorarono ingegneri italiani, spagnoli, giapponesi, americani. Penso che l'Italia darà lezione al mondo. E mi spiace leggere sciocchezze di gente che non sa ciò di cui parla». II riferimento del vicepremier è alle tematiche sismiche e ambientali: «Il terremoto c'è in Italia come c'è in Giappone e Turchia, questo non impedisce di costruire ponti in totale sicurezza. La cosa bella è che siccome molti si riempiono la bocca della parola “green”, ebbene sì, lo ripeto, il Ponte sullo Stretto sarà la più grande opera “verde” al mondo. Si risparmieranno almeno 142 tonnellate di Co2 e si ripulirà il mare, noi siamo “green” nei fatti, gli pseudo ambientalisti che dicono no all'unione tra Sicilia, Italia e Europa non sanno di cosa parlano. Non è un problema il terremoto, non è un problema il vento, non sarà un problema per pesci e uccelli, sarà un enorme risparmio di tempo, soldi e inquinamento».

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