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In Sicilia ancora 600 migranti. Schifani e Occhiuto: "Servono misure straordinarie"

E’ appena giunta nel porto di Catania la nave della guardia costiera «Peluso» con a bordo 201 dei circa 600 migranti soccorsi ieri dalla Guardia costiera in acque Sar maltesi a 170 miglia a sud delle coste della Sicilia, operazione di salvataggio resa difficile dalle avverse condizioni meteo. Dopo lo sbarco sono stati trasferiti nella struttura realizzata nell’ex hub vaccinale di San Giuseppe La Rena: nelle prossime ore saranno trasferiti anche gli altri 201 arrivati con la nave della Guardia costiera. Altri 199 migranti soccorsi sono arrivati la notte scorsa, su nave Libeccio della Marina militare, ad Augusta, nel Siracusano. Dopo lo sbarco sono stati trasferiti nella tensostruttura presente nel porto commerciale. Altri 111 migranti erano già arrivati nel capoluogo etneo ieri sera trasportati da una nave romena del circuito Frontex.

Schifani: "Sicilia sommersa dagli sbarchi"

«L'emergenza esiste, la viviamo in Sicilia già da un mese, da quando siamo stati 'sommersi' da sbarchi. Migliaia di persone hanno invaso l’hotspot di Lampedusa che può accogliere solo alcune centinaia di migranti. La Regione ha fatto la sua parte e ha dato una mano, abbiamo fatto in modo di far arrivare coperte, scarpe, viveri in collaborazione con il ministero dell’Interno. Voglio elogiare tutta la popolazione della mia regione, da Lampedusa a Pozzallo e altri, che dimostrano sempre un grande spirito di solidarietà»». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sul tema migranti a Tgcom24.

Occhiuto, "Situazione eccezionale non si può affrontare con procedure ordinarie"

“La situazione relativa agli sbarchi ce l’ho sotto agli occhi ogni giorno. In Calabria si sono quasi quadruplicati i flussi rispetto all’anno scorso, in cui abbiamo accolto più di 18mila migranti oltre a tanti altri che sbarcano sulle nostre coste con imbarcazioni molto piccole e che talvolta non vengono neanche identificati. Quest’anno gli sbarchi stanno aumentando ancora di più, in maniera esponenziale. Sono molto preoccupato di quello che potrebbe accadere, e per questo ho salutato con favore la dichiarazione da parte del governo dello stato di emergenza nazionale. Pensare che una situazione eccezionale si possa affrontare con le procedure ordinarie credo sia sbagliato”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “24 Mattino”, su Radio 24.

“Io governo una Regione che rischia davvero di essere travolta dai flussi migratori e quindi capisco quanto possa essere importante lo stato di emergenza. Tanti migranti che sbarcano in Calabria dovrebbero essere identificati e rimpatriati in pochissimi giorni, al massimo in qualche settimana. A volte invece con le procedure attuali passano anche 60-80 giorni prima che ciò avvenga. Con la dichiarazione di stato d’emergenza l’auspicio è che si possa fare tutto più velocemente attraverso procedure accelerate. I migranti che sbarcano a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, a volte sono costretti a stare in una tenda. Se il governo aiuta i sindaci coinvolti nella prima accoglienza, dandogli la possibilità di individuare con risorse e capacità organizzative dei centri che svolgono questa attività in maniera più funzionale, penso sia una buona cosa”, ha sottolineato Occhiuto.

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