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Bloccati gli stipendi ai dipendenti Amap, rischio idrico a Palermo e provincia

La notizia arriva il giorno dopo il sequestro preventivo da 20 milioni all'azienda per indebita percezione di erogazioni pubbliche

«Le banche hanno bloccato il pagamento degli stipendi ai 686 dipendenti dell’Amap e a rischio potrebbero essere anche le attività legate alla gestione del pubblico servizio idrico integrato a Palermo e negli oltre 40 Comuni della Provincia. Per questo chiediamo subito una convocazione per affrontare l’emergenza e dichiarano lo stato di agitazione». Lo affermano Calogero Guzzetta e Nino Musso della Filctem Cgil Palermo e Maurizio Terrani della UilTec Sicilia-Palermo dopo avere appreso del provvedimento dell’autorità giudiziaria emesso nei confronti dell’Amap Spa. E aggiungono: «Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso ma siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori e dei cittadini. Per questo lunedì 29 maggio, dalle 8 alle 12, si terrà un sit-in davanti alla sede della Prefettura di Palermo».

L’allarme dei sindacati arriva il giorno dopo la notizia del sequestro preventivo da 20 milioni di euro eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo, su richiesta della Procura europea (Eppo - European Public Prosecutor's Office) - Ufficio di Palermo, nei confronti della società acquedotti del Comune di Palermo, e di tre persone fisiche, al vertice dell’azienda comunale. Il reato contestato, è quello di indebita percezione di erogazioni pubbliche, aggravato dalla qualifica di incaricati di pubblico servizio rivestita dagli indagati, nonché dalla circostanza che la condotta penalmente rilevante avrebbe causato un danno superiore a 100 mila euro agli interessi finanziari dell’Unione europea. E’ stata ipotizzata ai danni della società partecipata anche la correlata responsabilità amministrativa derivante da reato.

Le indagini - partite dalla denuncia della Banca europea degli investimenti presso la sede Eppo di Lussemburgo - e condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, Gruppo Tutela Spesa pubblica, sotto il coordinamento della Procura europea - hanno riguardato un prestito agevolato di circa 20 milioni di euro che la società pubblica aveva ottenuto dalla Bei a valere sul Fondo europeo per gli investimenti strategici con garanzia concessa dall’Unione europea, per la realizzazione di un programma di investimento nel settore della produzione di acqua potabile e trattamento delle acque reflue.

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