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Emergenza denatalità: dalla Siru a Siracusa le strategie per invertire il trend

La Sicilia deve essere capace di gestire al meglio la straordinaria  opportunità che deriva  dall'attivazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.  Dopo un’attesa trentennale sono finalmente finiti i viaggi della speranza e la mobilità passiva. In Italia tutte le coppie con problemi riproduttivi potranno accedere paritariamente alla Procreazione Medicalmente Assistita attraverso il Servizio Sanitario Nazionale e la nostra Isola potrà invertire la tendenza della migrazione sanitaria ed essere anzi punto e luogo di riferimento per le altre Regioni. Così  la Pma potrà  concorrere a fronteggiare l’emergenza della denatalità e dell’infertilità,  legate a dannosi stili di vita e soprattutto all’inquinamento, come avviene anche in Sicilia in zone come quella di Priolo”.

In chiusura del congresso  organizzato a Siracusa dalla Società Italiana della Riproduzione Umana,  il ginecologo Antonino Guglielmino - fondatore della SIRU e membro del Consiglio di Presidenza - ha ribadito il nuovo corso  che consentirà di superare le criticità dell'accesso nei ai percorsi diagnostico-terapeutici per le coppie con problemi riproduttivi. Percorsi   che dovrebbero essere implementati al fine di accelerare e migliorare tempi e procedure, garantendo un più rapido ingresso nella rete per le cure. In questa visione, feconda di contributi è  stata la corale  riflessione  congressuale che ha avuto come blasonata cornice  l'atrio e le volte di Palazzo San Zosimo, nell’ogivale  Piazza Duomo di Ortigia. Un evento  che ha   riunito per la prima volta le competenze multidisciplinari degli addetti ai lavori di Sicilia e Calabria, dai medici di medicina generale a quelli dei centri di riproduzione, insieme ad andrologi, biologi, genetisti, giuristi,  ostetriche, psicologi.

Il congresso si è  articolato in tre giornate che hanno visto protagonisti esperti del panorama nazionale e regionale, nonché rappresentanti delle istituzioni, dei centri di Pma e delle associazioni dei pazienti. A portare i saluti iniziali, segno dell’attenzione istituzionale, sono stati Ernesto Esposito, subcommissario alla Sanità dell Regione Calabria, l'assessora alla Salute della Regione Siciliana Giovanna Volo, e - per l’Asp di Siracusa - il  direttore generale Salvatore Lucio Ficarra.

La prima giornata è stata   dedicata  proprio alla tavola rotonda sull'accesso delle coppie alla Riproduzione Medicalmente Assistita, nel contesto del grave calo demografico, che vede l’Italia negativamente in testa. Sono intervenuti il deputato Giovanni Burton della Commissione salute dell’Ars, il membro della segreteria tecnico-scientifica della Regione Siciliana Stefano Campo e tutti i rappresentanti dei centri di Riproduzione  Medicalmente Assistita della Sicilia e della Calabria.

Nella seconda giornata sono state affrontate le patologie benigne, quali endometriosi, adenomiosi, istmocele o legate a utero, tube e ovaie. Tra i relatori Sebastiano Bianca, Antonino  Bucolo, Giovanni Cavallo, Sandrine Chamayou, Giuseppe Ettore, Giuseppina Fuggetta, Emilio Lomeo, Anselmo Madeddu, Antonio  Mangiacasale, Roberto Marci,  Giuseppe  Scibilia, Edgardo Somigliana, Paola Viganò. La terza e ultima giornata è stata riservata all'andrologia di coppia, alla  difficoltà di reperire i gameti e alla mancanza di una cultura  della donazione. Specifica attenzione inoltre  agli stili di vita, all’ambiente e all’inquinamento che tanto influiscono sulla fertilità, con picchi particolarmente alti proprio nel siracusano, nella zona di Priolo e Augusta. Tra gli interventi quelli di Adolfo Allegra, Stefano Bernardi, Aldo Calogero, Margherita Ferrante,  Marco Galletta, Sandro La Vignera, Annalisa Liprino, Luigi Montano,  Sebastiano Papandrea, Paola Piomboni.

“Bisogna organizzare il sistema - continua Guglielmino -  e se siamo bravi riusciremo  ad   invertire la tendenza: anziché essere i siciliani e i calabresi a migrare per ricevere fuori le prestazioni, saranno le coppie delle  altre Regioni che verranno da noi, specialmente se si aumenta il numero dei  centri accreditati”.

Occorre  chiedersi ancora quanto salirà la domanda dei trattamenti di Pma, una volta che saranno a carico del Ssn. Perché un conto  è pagare una cifra che al momento si aggira sui 2.700 euro,  un altro è versare un piccolo ticket, che in Regioni come la Lombardia è di appena 37 euro.

“Ci aspettiamo un’esplosione di richieste - evidenzia Guglielmino - e la Regione dovrà essere in grado di accoglierle attraverso i centri di Pma.  Il congresso siculo-calabro ha rappresentato dunque un'occasione di pianificazione, programmazione e razionalizzazione  dell'assistenza alle coppie che non possono avere figli. Possiamo realmente contribuire ad ovviare all’emergenza demografica. In Sicilia la Pma apporta  il due per cento alle nascite complessive,  mentre  Regioni come la Toscana e la Lombardia arrivano al 7-8 per cento, perché fino ad oggi  l’accesso risultava agevolato. La Sicilia e la Calabria potranno  raggiungere e superare queste percentuali. Si sta insomma aprendo un nuovo corso. Un orizzonte più sereno che servirà pure a spazzare le nuvole minacciose che si allungano sulla Pma a causa  di investitori esteri senza scrupoli, che organizzano eventi-vetrina come ‘Wish for a baby’, una sorta di mercato della provetta, che mercifica la genitorialità. Un insulto alla più  umana e alta delle aspirazioni: formarsi una famiglia con figli in una società che rispetta i diritti fondamentali, primo fra tutti quello  all'uguaglianza sostanziale  e alla parità di trattamento”.

In margine  - ma non tanto - all'evento, da sottolineare la bellissima esperienza vissuta al Teatro Greco dai congressisti. Tutti soggiogati dalla bellezza del sito e tutti in consonanza con il   grande messaggio che  Eschilo affida alla tragedia "Prometeo incatenato", il Titano ingiustamente punito per aver rubato agli dei la scintilla del fuoco e averla data agli uomini, aprendo loro la via della civiltà,  della conoscenza e della medicina. Questa la falsa colpa, questo l'impagabile merito del  protagonista, che definisce se stesso "troppo amico del genere umano". Una specie  che nel nucleo sociale primario della famiglia con figli trova da sempre la via maestra  della propria missione sulla Terra.

 

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