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Torna Cola Pesce a 100 anni da morte Pitrè

Torna Cola Pesce a 100 anni da morte Pitrè

Cola Pesce, il misterioso personaggio sospeso tra terra e mare, metà uomo e metà pesce, portato alla ribalta da Italo Calvino che lo inserì nelle sue Fiabe italiane, si fa scoprire nella sua autenticità nelle 17 fiabe raccolte da Giuseppe Pitrè e riunite per la prima volta insieme da Donzelli in un volume di 173 storie del repertorio siciliano. E' una raccolta di fiabe uniche, eccezionali, presentate in doppia edizione, una con testo italiano a fronte, a 100 anni dalla morte di Pitrè, il più importante raccoglitore e studioso di tradizioni popolari siciliane, scomparso il 10 aprile del 1916 a Palermo, dove era nato nel 1841. Donzelli completa così, sempre con il contributo e il patrocinio di Fondazione Sicilia, il percorso di riscoperta del prezioso materiale raccolto da Pitrè, avviato nel 2013 con la pubblicazione del corpus di 300 fiabe e leggende popolari inedite, pubblicate dall'antropologo nel 1875. "Quando vennero fuori le mie Fiabe, Novelle e Racconti popolari siciliani pareva che poco rimanesse da raccogliere in Sicilia; ma ecco, dopo 13 anni, un nuovo volume di Fiabe e Leggende popolari inedite" scriveva Pitrè - che nel 1914 fu nominato senatore del Regno per i suoi meriti scientifici - presentando nel 1888 la raccolta in uscita la prossima settimana per Donzelli in doppia edizione. In 'Fiabe e leggende popolari siciliane' (45 euro) viene proposta l'edizione integrale in dialetto siciliano, con testo italiano a fronte, nella traduzione di Bianca Lazzaro, con la prefazione di Giovanni Puglisi, una nota critica di Jack Zipes e un'appendice sulla leggenda di Cola Pesce. Nell'altra, 'Cola Pesce e altre fiabe e leggende popolari siciliane" (30 euro) viene pubblicata l'edizione integrale tradotta dal siciliano e curata sempre da Bianca Lazzaro, con illustrazioni di Fabian Negrin. I volumi, visti in anteprima alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, appena conclusa, saranno presentati il 15 aprile a Palermo nella sede della Società siciliana per la Storia patria. "Non sono varianti, le 17 dedicate a Cola Pesce sono vere e proprie fiabe dedicate a questa figura. La leggenda madre lo colloca nello stretto di Messina, ma è talmente forte la sua figura nell'immaginario siciliano che ogni luogo della Sicilia ha la sua fiaba di Cola Pesce. La costante è il suo calarsi in mare o per la curiosità di chi lo manda, di solito un re o una regina, o per la propria. A forza di immergersi, però, alla fine non torna più su, ma nessuno crede sia morto e tutti lo aspettano" dice all'ANSA la Lazzaro che è traduttrice ed editor della Donzelli dove dirige fra l'altro la collana 'Fiabe e storie' (insignita del Premio Andersen nel 2011, dove sono uscite anche le 'Fiabe e novelle calabresi', con testo italiano a fronte e un saggio introduttivo di Vito Teti). "Nel tradurre dal dialetto siciliano, che è una vera e propria lingua, ho cercato di non togliere l'oralità della tradizione popolare. E' stata questa la difficoltà più grande" aggiunge. In realtà la leggenda di Cola Pesce è a cavallo di tutto il Mediterraneo e la figura dell'uomo pesce si ritrova anche nel Nord Europa. "Ma in questo modo definito e con questo ciclo di storie lo troviamo solo in Sicilia" sottolinea la Lazzaro che ricorda anche la polemica di Pitrè con Benedetto Croce che parlò di un Cola Pesce napoletano dopo aver trovato un bassorilievo che lo ritraeva sul frontespizio di una casa, poi demolita, nel quartiere Porto di Napoli. Nella raccolta ritroviamo anche un altro personaggio popolare, Giufà - già incontrato nella precedente dove appare sempre con la madre - del quale compare per la prima volta un padre. Oltre ad essere stati la prima a proporre al lettore italiano le fiabe e leggende della tradizione siciliana raccolte da Pitrè, la casa editrice Donzelli ha "l'ambizione - spiega la Lazzaro - di poter consentire, con la nostra traduzione in italiano dal dialetto siciliano, anche quella in altre lingue, all'estero".

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