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Una messinese candidata al premio Strega, Nadia Terranova in corsa con "Addio fantasmi"

Nadia Terranova

Siamo stati i primi a scriverlo, sulle pagine della Gazzetta del Sud – e lo rivendichiamo con orgoglio –, il giorno stesso in cui il libro è uscito, il 25 settembre scorso: di “Addio fantasmi” (Einaudi), il secondo romanzo della scrittrice messinese Nadia Terranova, sentiremo parlare a lungo. In questi mesi il libro è andato dappertutto: dalle pagine di giornali e riviste, con recensioni entusiastiche e brillanti presentazioni, agli affollatissimi incontri coi lettori di ogni parte d’Italia. Ora è approdato dove – a nostro avviso – doveva proprio approdare: il Premio Strega.

Precisiamo subito: non abbiamo molta simpatia per i carrozzoni dei premi, e la nube velenosa che aleggia da sempre attorno allo Strega e tutto il fastidioso gossip che lo precede e lo accompagna ce lo rendono ancora meno simpatico. Ma resta la più importante vetrina per la narrativa italiana contemporanea, e Nadia Terranova se la merita tutta.

Proprio ieri la candidatura del suo romanzo è stata avanzata da uno degli “Amici della domenica”, Pierluigi Battista. La raccolta dei “candidati” – tra i quali il Comitato direttivo del premio sceglierà la dodicina dei concorrenti – finirà il 7 marzo.

Il romanzo, ambientato a Messina, racconta i pochi giorni in cui la quasi quarantenne Ida – andata via dalla città anni prima, come molti meridionali – è costretta a tornare in riva allo Stretto per una di quelle dolorose operazioni che mettono in gioco tutto il tessuto simbolico di relazioni con i luoghi, le persone, il passato: svuotare la casa materna, che deve essere ristrutturata e poi venduta. Sarà un corpo a corpo coi “fantasmi”, primo fra tutti il più potente e persistente: il padre, scomparso nel nulla anni prima.

Con una scrittura alta e nitida, una limpida e lancinante capacità di mettere a fuoco i sentimenti più ambigui, Nadia Terranova traccia un percorso di possibile sopravvivenza (e «ai sopravvissuti» è dedicato il libro) attraverso l’esplorazione delle ferite e il resoconto delle perdite, attraverso l’evocazione delle assenze che è il primo passo per l’esorcismo necessario nei confronti dei “fantasmi” che ci assediano.

E lo scenario è una città sorprendente, di cui si coglie l’identità cangiante, bifronte, di continuo contrasto tra caos e bellezza: un personaggio tra gli altri, di luminoso, spaventoso fascino. Nadia Terranova è una delle voci più importanti e necessarie di oggi, e siamo felici che anche questa candidatura (oltre all’amore incondizionato dei lettori) lo certifichi.

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