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Due “Oscar del tango” premiano eccellenze siciliane

Angelo Grasso e Michele Maccarrone

Che soddisfazione, quando il mondo intero riconosce una delle nostre eccellenze: un'eccellenza del Sud, dove bisogna essere il doppio più bravi che altrove per costruire le cose. E una di queste cose, una realtà indiscutibile, ben nota nel mondo del tango, ma che può essere considerata un modello di organizzazione e iniziativa, è il Catania Tango Festival, che si svolge nella città etnea da 19 anni (quella della prossima estate, dal 9 al 18 agosto, sarà la diciannovesima edizione), portando in Sicilia gli artisti - ballerini, musicisti, musicalizadores - più bravi e più amati e attirando partecipanti entusiasti da tutte le regioni del mondo (nell'edizione dello scorso anno sono giunti da 35 Paesi). Il suo ideatore, organizzatore e infaticabile animatore, Angelo Grasso, direttore artistico di Caminito Tango e dell'Accademia Proyecto-Tango di Catania, è stato premiato sabato a Buenos Aires con l' “Oscar” del tango “per il miglior organizzatore”. Un premio fortemente “tecnico”, perché assegnato da una giuria di 100 esperti, e che ha una risonanza mondiale.

Ma non finisce qui: con lui è stato premiato anche un altro siciliano doc, il catanese Michele Maccarrone, “miglior fotografo di tango”: un altro dei protagonisti del Festival (di cui è fotografo e anche musicalizador) e in generale dell'inesausta attività di promozione del tango che l'associazione Caminito, di cui è presidente Elena Alberti, svolge da sempre (nel 1997 inaugurò la prima milonga della Sicilia ed è associazione rappresentante in Italia dell'Accademia Nacional del Tango di Buenos Aires).

Gli scatti di Maccarrone sono ormai famosi nell'ambiente tanguero, per quella sua capacità di cogliere non solo la bellezza plastica di taluni momenti (cosa già molto difficile), ma soprattutto di restituire l'energia e la forza dinamica della milonga, di fermare in un'immagine quel potere trasformativo del tango che è una delle sue caratteristiche più potenti e vitali, di non fermarsi alle “vedette” ma mostrare l'essenza del tango come ballo e rito sociale, di tutti, per tutti.

Commentando a caldo la vittoria, Angelo Grasso ha ringraziato tutti gli amici, i sostenitori e i tangueri, e ha aggiunto sorridendo, parafrasando una nota citazione, che a un organizzatore di tango (figura già del tutto anomala, nel mondo degli organizzatori di spettacolo e dei promotori di cultura) sono richieste cose pazzesche: «La pazienza di un monaco, il coraggio di un guerriero e l'immaginazione di un bambino, e credo che per me quest'ultima sia imprescindibile...». Perché per il tango la fantasia e la passione sono più importanti di qualsiasi marketing. E Angelo Grasso e Michele Maccarrone, eccellenze meridionali che hanno avuto un riconoscimento mondiale, lo confermano.

I catanesi Angelo Grasso, miglior organizzatore, e Michele Maccarrone, fotografo

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