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Lettura, tre scrittrici siciliane nella lista dei libri più venduti

Le tre scrittrici siciliane in classifica

In alto i libri, hurrà per la Sicilia. Lo sappiamo bene, purtroppo l'isola non brilla affatto per quanto riguarda gli indici di lettura ma la narrazione, il “cuntu”, fa parte del nostro dna e le nuove classifiche di vendita, i dati ufficiali, lo dimostrano: in cima alla lista del portale online Ibs, spicca “I leoni di Sicilia. La saga dei Florio”, firmata da Stefania Auci (pubblicata da Nord, pp. 448 €18), autrice “trapanese di nascita e palermitana d'adozione”.

Un successo almeno in parte annunciato dall'attenzione dei social network e dal clamore internazionale, con i diritti di traduzione del libro già acquistati in Francia, Germania, Olanda, Spagna e Stati Uniti. Non basta il mitico nome della casata, difatti il lettore si immerge nel primo capitolo di una serie scritta con delicatezza e suffragata da ampie ricerche storiche.

Nessuno può esimersi dal fascino della saga famigliare dei Florio e la Auci - che oggi presenta il volume al 32° Salone del Libro di Torino (ore 17.30 presso Caffè Letterario con Petunia Ollister) - narra un percorso di ascesa commerciale e sociale, con tumultuose vicende private e, sullo sfondo, gli anni che vanno dai moti del 1818 allo sbarco in Sicilia di Garibaldi. Ma come detto non si tratta di un caso isolato; continuando a scorgere le classifiche, spiccano due nomi siciliani nella top ten. Si tratta di altre due autrici, due donne che stanno conquistando i lettori, raccontando storie isolane, e non.

Difatti, sono appena tornate in libreria Cristina Cassar Scalia - originaria di Noto e catanese d'adozione - e la messinese Alessia Gazzola. Quest'ultima, autrice della serie L'allieva, straordinario successo in libreria e in tv, con “Lena e la tempesta” (Garzanti, pp.192 €16.40) si piazza al secondo posto nella classifica Ibs, tessendo un romanzo (oggi al Salone del Libro: Sala Viola, ore 15.30 con Francesca Crescentini) sulla magia dei nuovi inizi e la voglia di vivere, ambientato sull'isola di Levura, destinazione “frastagliata e selvaggia, dove ha passato le estati indimenticabili della sua giovinezza” e crocevia per il proprio futuro.

E ancora, all'ottavo posto della medesima classifica, già in ristampa e opzionato per la tv e il cinema, troviamo “La logica della lampara” (Einaudi Stile Libero, pp.384 €19), la nuova avventura del vicequestore Vanina Guarrasi, nata dalla penna di Cristina Cassar Scalia (che incontrerà i lettori al Salone del Libro domenica mattina, presso lo Stand Einaudi) stavolta alle prese con un intreccio tutto catanese fra l'establishment e la criminalità organizzata, mescolando humour e folklore siculo. Che siate lettrici, lettori, scrittori o librai, queste classifiche di vendita premiano la Sicilia e le nuove voci dell'isola con grande forza, donando visibilità nazionale a tre giovane autrici nate a cavallo fra gli anni '70/80, destinate ad un grande successo (o alla sua riconferma).

In tutti e tre i casi, da notare che si tratta di narrazioni fresche, fortemente visive, con un piglio quasi cinematografico e un'attenzione al ritmo che appaga il lettore e strizza l'occhio alle serie tv. Ovviamente da ambientare proprio qui, in Sicilia.

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