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Dipinto di Caravaggio dalla Sicilia al Trentino: da Siracusa al museo di Rovereto

Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio

«Non c'è nulla che non sia fatto per la Sicilia. Io sono il primo difensore dell'opera. Ho voluto che uscisse da Palazzo Bellomo per riportarla dove deve tornare in massima sicurezza, in Santa Lucia al Sepolcro dove è stata fatta». A parlare è il critico Vittorio Sgarbi, che cerca in questo modo di placare le polemiche per il prestito del Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio al Mart, il museo di Rovereto, di cui è presidente proprio il critico d'arte. La tela si trova nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, in piazza Duomo a Siracusa.

«Durante l'estate molti stranieri non verranno per l'emergenza sanitaria. Il pubblico naturale è quello che verrà il prossimo anno. Ai primi di ottobre l'opera partirà per una manutenzione e sarà posizionata in una teca che impedisce furti e le alterazioni di umidità anche nella posizione originale». Sgarbi ha spiegato che sono d'accordo «l'arcivescovo, il presidente della Regione, la Soprintendente Aprile, l'Istituto centrale del restauro: con il contributo di 350 mila euro della provincia di Trento metteremo in sicurezza quel dipinto».

Secondo Silvia Mazza, incaricata dal presidente del Mart, del coordinamento delle operazioni conservative e inerenti al prestito del Caravaggio, «la proposta del Mart si qualifica come una sponsorizzazione, che, caso più unico che raro in Italia, viene fatta da un'istituzione culturale di prestigio. Un museo che finanzia indagini diagnostiche e un intervento conservativo che con tutta probabilità si renderà necessario».

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