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Gattopardo, Leo Gullotta per il rilancio siciliano: in edicola un nuovo numero del mensile

È un Leo Gullotta sorridente a dare il via simbolicamente alla ripartenza dello spettacolo in Sicilia sulla copertina di Gattopardo, il mensile in edicola oggi con il Giornale di Sicilia e la Gazzetta del Sud.

È lui il direttore artistico del Taormina Film Fest, che si svolgerà dall’11 al 19 luglio in parte in streaming e in parte in presenza e che in corner ha recuperato la possibilità della premiazione al Teatro antico, un evento che vede ogni anno sfilare star internazionali. Dopo la paura e lo smarrimento, il blocco di tutte le attività, per Gullotta lo stop alla tournée teatrale in tutta Italia, adesso il filo si riavvolge con la conferma della 66ª edizione di uno dei festival cinematografici più prestigiosi e longevi d’Europa.

Un bel segnale di ripartenza verso un nuovo mondo tutto da costruire. Su questo numero di Gattopardo, Giuseppe De Rita, il grande sociologo fondatore del Censis, dice che non bastano bonus ed esenzioni a far rinascere il Paese e soprattutto il Sud, «perché per fare sviluppo non occorrono interventi dall’alto ma profondi processi di autopropulsione collettiva». La ripresa, dice, la fanno le persone, «con la loro forza interna, quella che ti fa dire voglio: voglio una famiglia, dei figli, una casa nuova, un’azienda tutta mia. Comandano testa, fantasia, rabbia». Gli fa eco Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli e vicepresidente di Assolombardia, che cita l’umanista sir Thomas More. «Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare. Che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare».

Le persone, quindi. E le loro storie. Su questo numero quella del guardiano del faro di Ustica, che va in pensione – e che non sarà sostituito, perché la struttura diventerà un resort – e che saluta la sua vita di sacrifici dicendo che ha fatto il mestiere più bello del mondo. Quella di un ricercatore autodidatta che, emigrato in Francia, da solo ha ricostruito la storia genealogica degli ultimi tre secoli di un piccolo paese delle Madonie, Scillato: ventimila fotografie, un database con 5500 nomi di persone di cui conosce anno di nascita e di morte, mestiere, parentele, provenienza ed eventuali curiosità nascoste in queste esistenze ormai dimenticate. Quella del parco del Castello di Maredolce, a Palermo, sorto al posto del grande lago artificiale dove pescava Ruggero II e dove un gruppo di associazioni sta realizzando orti urbani, itinerari nella natura, un asilo in mezzo al mandarineto storico. E quella della cittadina palermitana più famosa, Rosalia, Santa Rosalia, il cui Festino verrà celebrato in modo diverso – senza il bagno di folla del corteo – ma che Gattopardo festeggia a modo suo, riproponendo alcune pagine di un fotoromanzo a puntate degli anni Cinquanta del secolo scorso che vedeva protagonista proprio la Santuzza. E ancora, quelle di alcuni abitanti del mercato del Capo, a Palermo, eternati da targhe sorte spontaneamente tra i vicoli del quartiere, dal poeta popolare al venditore di latte d’asina che ha nutrito tanti bambini durante l’ultima guerra.

E poi gli itinerari, tutti da percorrere in quest’estate di turismo di prossimità: per scoprire la Grotta del Lauro con le sue straordinarie stalattiti, nell’area protetta del Parco dei Nebrodi, o i fondali segreti dove trovare ancora i coralli siciliani, o l’oasi di Vendicari, dove – insieme con oltre duecento specie di uccelli - è arrivato adesso anche il fenicottero rosa.

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